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PIETRAVAIRANO – Seconda guerra mondiale, l’altruismo raccontato da Cavallo

Pietravairano (Salvatore Caggiano) – Domenica 16 febbraio si è svolto un nuovo convegno culturale nella biblioteca comunale “R. Paone”, il cui direttore scientifico è il prof. Giuseppe Angelone, coadiuvato per l’occasione dal prof. Corvese, storico, con presentazione a Pietravairano del libro del giornalista Aldo Cavallo, Volti Dimenticati, una raccolta di racconti di atti di solidarietà quotidiana durante l’occupazione tedesca.  L’occupazione militare tedesca in provincia di Caserta è stata particolarmente intensa, tanto da essere la seconda provincia d’Italia per numero di vittime della II Guerra Mondiale, e nell’arco di quei terribili mesi ci sono stati Innumerevoli episodi di solidarietà, di altruismo o di eroismo, dei campani, sfuggiti alla storiografia ufficiale ma rimaste nella memoria collettiva dei “racconti di paese”. Il libro di Aldo Cavallo cerca di far luce su questi eventi, con uno stile narrativo volutamente accessibile che ricorda la lezione di Indro Montanelli sulla necessità di scrivere con chiarezza e semplicità, ripercorrendo aneddoti di guerra dalla viva voce dei protagonista senza cercare l’assoluta verità storica ma privilegiando il lascito emotivo dei protagonista. In uno spaccato di otto racconti l’autore cerca di eliminare quei pregiudizi a lungo instillati dalle rispettive propaganda di guerra oltre che dagli scontri storici. In particolare si percepisce nell’opera l’astio che le truppe di occupazione germaniche provano nei confronti degli italiani, considerati viscidi traditori dalla propaganda di Goebbels, e il timore degli italiani di trovarsi di fronte ad un nemico particolarmente crudele, praticamente l’antitesi del concetto di “Italiani brava gente” tanto caro quanto falso slogan della retorica di regime. Dagli aneddoti di “Volti Dimenticati” emerge chiaramente come le colpe o i meriti possono essere soltanto personali e non possono essere sicuramente attribuiti ad interi popoli. Si intravede sullo sfondo della narrazione il ritratto di un’Italia povera, privata perfino di adeguate scorte di derrate alimentari, ma popolata da abitanti che non perdono di vista i valori di solidarietà, pur costretti dalle necessità a ricorrere “all’arte di arrangiarsi”, che addirittura vengono esaltati in un contesto bellico che costringe le vittime a coalizzarsi per superare le avversità. Non mancavano insieme ad azioni di quotidiano altruismo veri e propri scontri armati tra le truppe regolari dell’Asse (tedeschi e fascisti) e improvvisate bande di guerriglieri, troppo poco organizzate e completamente slegate dai movimenti clandestini di resistenza per potersi considerare a pieno titolo movimenti partigiani.  Dopo il successo di quest’interessante convegno si attende con ansia il prossimo appuntamento culturale domenica 23 febbraio dedicata alla strage di Cannavinelle,  avvenuta a Mignano Monte Lungo nel 1952, e considerata la più grande tragedia di morti sul lavoro avvenuta in Italia.

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