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PONTELATONE – Acqua, l’allarme della Nato: troppo arsenico nel campo pozzi del Monte Maggiore

pontelatone. Troppo arsenico nell’acqua prelevata dal campo pozzi del Monte Maggiore. Lo certificano le analisi eseguite da una società americana per conto della Nato. Il campo pozzi di Pontelatone è stato analizzato dagli amaricani perchè esso rappresenta una sorgente importante per l’acquedotto che fornisce la provincai di Napoli.  Dei circa 168 milioni di metri cubi di acqua, ogni anno, sono gestiti dall’Eniacqua (concessionario per la gestione dell’Acquedotto Campania Occidentale); di essi, circa il 60% proviene dalle sorgenti (Gari e Sammucro) ed il restante 40% da pozzi (Peccia e Montemaggiore).  Dal  campo pozzi del Montemaggiore (situato a Pontelatone) vengono prelevati ogni circa 20milioni di metri cubi di acqua ed immessi nelle condotte che arrivano nelle case di migliaia di persone. Le analisi svolte dalla TetraTech per conto della Nato hanno messo in evidenza concentrazioni altissime di arsenico – a volte quattro volte il limite imposto dalla legge. Stessa cosa per le sorgenti laziali e per i pozzi del Tavano e Galleria (Cancello – Maddaloni). L’Ambito Territoriale Ottimale 2, denominato “Napoli – Volturno” è costituito dall’ampia fascia nord occidentale della regione Campania che, partendo dalle catene montagnose al confine con le Regioni Lazio e Molise, si estende verso sud sino alle falde del Vesuvio, che ne costituiscono il limite meridionale. Il suo territorio si estende per circa 3.150 chilometri quadrati e abbraccia 136 comuni. Ogni anno vengono prelevati 520milioni di metri cubi di acqua, una parte da sorgenti naturali, il resto da pozzi realizzati in zone strategiche. Circa 245milioni di metri cubi sono gestiti dalla Regione Campania. Il 56% delle risorse regionali proviene dalle sorgenti (Biferno) fuori ATO e Torano e Maretto (in ATO).
Con studi scientifici si è potuto stabilire quale quantità di arsenico risulti nociva o tossica per l’uomo e per gli animali. L’assunzione di arsenico avviene tramite il cibo e l’acqua potabile ma anche attraverso l’aria negli stabilimenti industriali che lavorano con prodotti a base di arsenico. L’organizzazione mondiale per la sanità ha proposto di limitare il più possibile l’assunzione di arsenico da parte dell’uomo. Dato che l’acqua potabile viene consumata quotidianamente ed è l’unico alimento che può essere controllato con sicurezza, l’Unione Europea ha deciso di abbassare la concentrazione massima ammissibile di arsenico nell’acqua potabile a 10 microgrammi al litro (µg/l). Questo significa che un uomo assume con l’acqua potabile (2 litri al giorno) in tutta la sua vita (circa 70 anni) non più di 0,5 grammi di arsenico. Con questa direttiva la salute umana viene tutelata ancora di più dai possibili danni di un’assunzione troppo alta di arsenico.

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