Ultim'ora

PIEDIMONTE MATESE – Danno erariale, Sarro non paga e il comune incarica un legale per incassare la somma dovuta

piedimonte matese. La Corte dei Conti, alcuni anni fa, condannò il senatore Carlo Sarro, nella qualitàdi sindaco protempore del comune di Piedimonte Matese al pagamento della somma di euro 11mila quale danno erariale arrercato all’ente municipale matesino.  Con il senatore ha subito condanna anche Maria Cristina Volpe, all’epoca dei fatti responsabile dell’ufficio tecnico – territorio ambiente. Per lei i giudici hanno sentenziato il pagamento di 8mila euro.
Lo scorso 30 gennaio la giunta municipale di Piedimonte Matese ha deliberato conferendo mandanto all’avvocato Maurizio Ricigliano al fine di dare esecuzione alle statuizioni della Corte dei Conti, Sezione Prima Giurisdizionale Centrale, Sentenza n. 738/2012. Sarà un incarico a costo zero per il municipio perchè il legale farà valere la porpria parcella sulla parte in causa, cioè sul senatore Carlo Sarro.
Secondo i giudici dell’organo di controllo contabile, veniva accertata la responsabilità erariale derivata dal danno causato dall’avvocato Sarro e dall’architetto Volpe nelle rispettive qualità di sindaco del comune di Piedimonte Matese e di responsabile del Settore Assetto Territorio ed Ambiente del Comune, in conseguenza del mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti nelle percentuali previste dalla normativa comunitaria e nazionale.
Il giudice di primo grado, non attribuendo valori esimenti di responsabilità alle dichiarazioni della difesa dei convenuti circa l’impossibilità dell’amministrazione di sostenere gli oneri della raccolta differenziata, individuava le responsabilità personali per colpa grave in primo luogo con riferimento al sindaco del comune, avvocato Carlo Sarro, in carica dal maggio 2001 al 6 febbraio 2006. Sul punto, il magistrato ha ritenuto che il sindaco, quale organo responsabile dell’amministrazione del Comune, debba esercitare le funzioni attribuitegli dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti e debba garantire l’osservanza di obblighi normativamente previsti nei confronti del comune e, essendo titolare del potere di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti, anche in materia di rifiuti, sia tenuto a svolgere un’attività di controllo e impulso a maggior ragione necessitata qualora, come nel caso di specie, sussista una situazione di emergenza locale e regionale di cui vi è piena conoscenza e consapevolezza.
Le circostanze di fatto relative alla gestione del servizio in parola nel comune di Piedimonte Matese, continua il giudice di prima istanza, ed in particolare le palesi inadempienze nell’esecuzione del contratto da parte della ditta Matese ambiente Srl ed il mancato affidamento del servizio, in via definitiva e stabile, ad altro soggetto in grado di garantire l’espletamento del medesimo secondo le prescrizioni di legge e commissariali, inducono a censurare come gravemente colpose le condotte del sindaco e del responsabile del servizio -e con lui gli assessori al ramo- per la mancata assunzione delle necessarie e dovute iniziative finalizzate ad avviare la raccolta differenziata.   Per quanto riguarda la posizione dell’architetto Volpe, il giudice di prime cure ha ritenuto gravemente colposa la sua condotta poiché a tale dirigente spettava l’adozione di opportune iniziative finalizzate a perseguire gli obiettivi minimi di raccolta differenziata in particolare in relazione alla scadenza del contratto semestrale con la ditta  Matese ambiente e agli obblighi discendenti dalla ordinanza commissariale numero 28 del 22 gennaio 2004.

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …