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CASERTA – RIFIUTI SEPOLTI, DELLA CORTE SMENTISCE CARMINE SCHIAVONE

CASERTA – Rifiuti sepolti, il pentito Francesco Della Corte smentisce Carmine Schiavone. Il collaboratore di giustizia, infatti, durante l’ultima udienza del processo Eco4, davanti al collegio C della prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Della Corte, ha risposto alle domande proprio del pm Milita. Prima affiliato alla fazione Bidognetti e poi di quella Schiavone, il pentito racconta della gestione dei rifiuti tossici avvenuta nel corso degli anni, il personaggio chiave – racconta – era Cipriano Chianese. Lui teneva i legami con tutti, sia per il napoletano che per il casertano, i rifiuti sono stati il business della criminalità dagli inizi anni ’90, Già allora circolavano svariati miliardi di lire. “Venivano trattati rifiuti tossici: fanghi, metalli, mercurio, roba chimica proveniente tutta dal Nord. I rifiuti venivano messi nei bidoni e poi interrati. C’erano persone addette a questo compito. A  Cancello Arnone, Grazzanise, nel Volturno, venivano fatti scavi nelle terre dei contadini, in qualche discarica dismessa e in una masseria gestita dagli Schiavone. I più pericolosi sono lì”. Questo in sintesi il racconto del pentito che, quindi, in un certo senso, smentisce le ripetute dichiarazioni di Carmine Schiavone che parlano, invece, di tutta la Provincia di Caserta come una tomba di rifiuti.

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