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RIARDO – Fonderia, ritorna l’incubo dell’inquinamento

RIARDO – Una fonderia pesante potrebbe nascere nelle fertili campagne riardesi, in località Pantani. Tutto intorno campi capaci di garantire prodotti di altissima qualità; decine di aziende agricole; diversi caseifici bufalini i cui prodotti – da anni – vengono distribuiti in tutta Italia ed anche oltre confine. Poco distante – un paio di chilometri in linea d’area  – le sorgenti della Ferrarelle, uno dei più importanti marchi di acqua minerali del mondo che basa  la propria fortuna sull’integrità dell’ecosistema circostante. Il progetto, voluto dal gruppo Ragosta, è stato già protocollato in municipio. L’azienda, attualmente ubicata nel napoletano, deve delocalizzare perché non più adeguata. Come al solito – precisano alcuni ambientalisti riardesi – vogliono regalarci industrie che nessuno vuole più. L’Alto Casertano è l’ultimo polmone verde della martoriata provincia di Caserta”. Già lo scorso anno il gruppo Ragosta aveva tentato di “convincere” i riardesi. Sotto la spinta del malcontento popolare, il consiglio comunale deliberò un secco “no” all’impianto, rifiutando, inoltre, per il futuro, qualsiasi altro tipo di insediamento industriale inquinante.  “Le fonderie in genere arrecano gravi inquinamenti ai territori circostanti – precisa il consigliere comunale Roberto Pella – e quindi non si sposano con zone in cui insiste attività agricola”.  La vicenda crea problemi anche nell’amministrazione comunale di Riardo dove il sindaco – fautore dell’impianto – non riesce a vincere la resistenza di altri consiglieri.  “Appare sconveniente realizzare una struttura industriale pesante in un contesto agricolo di pregio con una falda acquifera affiorante. L’agricoltura – precisa Maria Carmela Caiola, presidente casertana di Italia Nostra, – dovrebbe essere la priorità per ogni pianificazione di sviluppo economico”.  I comitati civici e le organizzazioni degli agricoltori sono già pronti a dare battaglia contro l’arrivo dell’impianto.
“Vogliamo scongiurare – precisa Tommaso De Simone, presidente Coldiretti di Caserta e presidente Camera di Commercio – l’arrivo di una fonderia pesante a Riardo  perché metterebbe a rischio le validissime produzioni agricole dop che attualmente  danno impiego a centinaia di persone. Speriamo – conclude De Simone – in una presa di coscienza,  a partire dall’amministrazione comunale, contro l’insediamento del gruppo Ragosta”.  In paese e negli ambineti politici loclai c’è sconcerto per l’attegiamento assunto dal  sindaco di Riardo – Angelo Izzo – in merito alal vicenda. Infatti mentre in consiglio comnale vota  contro l’arrivo l’arrivo della fonderia, poi – riferiscono diverse indiscrezioni – avrebbe per lungo tempo trattato con l’azienda e tenterebbe di convincere i consiglieri  della “bontà” dell’offerta

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