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GRAZZANISE – Aereoporto militare, addetti alle pulizie sul piede di guerra contro il nuovo piano industriale della Gesac

GRAZZANISE (Alfredo Bovenzi)- Aeroporto Grazzanise in rivolta. Protestano gli addetti alle pulizie. Festività natalizie a suon di carta bollata; contratti disattesi e diritti negati. Esplode la polemica.  Non c’è tregua per gli addetti alle pulizie dello scalo aeroportuale Carlo Romagnoli, da quando la ditta GESAC, vincitrice della specifica gara d’appalto, ha reso noto il suo nuovo piano industriale alle rispettive Organizzazioni sindacali di base.  E’ accaduto il 3 Gennaio scorso e, nella calza dell’allora imminente befana, questi lavoratori hanno trovato a dir poco sgraditissime sorprese. A seguito di precedenti accordi, la GESAC si impegnò formalmente a garantire tanto alcuni  miglioramenti economici quanto il rispetto della scadenza stipendiale, contrattualmente fissata al giorno 10 di ogni mese; e, invece, a fronte di soli e sempre più massacranti turni di lavoro, sono stati sistematicamente disattesi tutti gli impegni formalmente ratificati. Ottimismo della volontà o pessimismo dell’intelligenza che sia, sta di fatto che da più di tre mesi questi dipendenti si trovano a far fronte ai loro rispettivi impegni, facendo umili ricorsi ad amici e parenti, pur, godendo d’una loro regolare fonte di guadagno; anche se in ciò non escludono il peggio, rappresentato da probabili e subdolamente sottintese o malcelate riduzioni del personale.  Assurdo e assolutamente mortificante tutto ciò. Ma questi lavoratori, per dare ancora più forza alle loro sacrosante pretese, non hanno disdegnato di rivolgersi addirittura al Prefetto, ai Presidenti di Regione e Provincia, al Primo Cittadino e ad altri determinanti organi, pur di richiamare la Gesac al rispetto degli impegni presi; ma hanno contestualmente chiesto alla stessa ditta l’apertura di un opportuno tavolo di trattative perché si possa giungere in tempi brevi a un componimento bonario della vicenda. Senza escludere, però, altre e più incisive azioni di lotta a suon di carta bollata, ove mai si dovessero nuovamente trovare dinanzi orecchie e occhi pronti soltanto a non sentire e vedere la vera realtà dei fatti.

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