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PIEDIMONTE MATESE – TERREMOTO, QUATTRO COMUNI DEL BENEVENTANO FANNO “IRRUZIONE” A NAPOLI E SI TUFFANO NELL’AFFARE

PIEDIMONTE MATESE – Quattro comuni del beneventano –   Faicchio, Cerreto Sannita, Guardia Sanframondi e Cusano Mutri – si “tuffano” nell’affare terremoto. La scaltrezza di certe vecchie figure politiche, sostenute anche, probabilmente, da politici nazionali, ha fatto “allargare” il cratere.  Un epicentro ben definito secondo il Prefetto di Caserta che aveva inserito nel Com (comitato operativo misto) solo sei comuni: San Gregorio Matese, Castello Matese, Gioia Sannitica, San Potito Sannitico, Alife e Piedimonte Matese. I sindaci di questi sei comuni sono stati convocati per oggi pomeriggio (13 gennaio 2014) in regione per essere ricevuti dal governatore Stefano Caldoro al quale esporre le problematiche nate dopo la scossa dello scorso 29 dicembre.  All’incontro, però, hanno preso parte anche i quattro comuni del beneventano – non  titolati dall’emergenza. Sono stati convocati dalla stessa regione che poi ha anche fatto capire ai sindaci Matesini – che non hanno gradito del tutto “l’invasione” di campo – di non fare polemica. Il concetto è stato chiaro: se fate i bravi e non litigate fra di voi (comuni casertani contro i beneventani) allora, probabilmente, si potrà raggiungere qualche risultato.  All’incontro hanno partecipato l’assessore alla Protezione civile Edoardo Coosenza, l’assessore alle Autonomie Locali Pasquale Sommese, l’assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes, l’assessore alle Attività produttive Fulvio Martusciello, il presidente del Consiglio regionale Paolo Romano, i consiglieri regionali delle province di Benevento e Caserta, i sindaci dei Comuni di Alife, Piedimonte Matese. San Potito Sannitico. Gioia Sannitica, San Gregorio Matese. Castello del Matese. Faicchio. Cusano Mutri. Cerreto Sannita e Guardia Sanframondi. In particolare, sono state risolte le emergenze relative all’acquedotto di San Gregorio Matese e alla strada provinciale Piedimonte – San Gregorio Matese. La Regione continuerà a fare la propria parte, per gli altri interventi importanti, inclusi quelli relativi alla messa in sicurezza degli edifici privati, sarà possibile individuare dei percorsi che consentano un ponderato impiego delle risorse europee.

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