Ultim'ora

DRAGONI – Scoperti gli assassini di Maria Lamberti

DRAGONI  – Due persone sono state sottoposte allo stato di fermo per il duplice omicidio, verificatosi lo scorso 2 gennaio, ad Albanella in provincia di Salerno. Si tratta di un extracomunitario di nazionalità marocchina, e di un italiano di Capaccio (Salerno). Da quanto si é appreso sembra che a causare la morte di Armando Tomasino e della compagna Maria Lamberti ci siano motivi legati al lavoro del’uomo, raccoglitore di ferro usato. L’accusa è di omicidio pluriaggravato in concorso. L’omicidio di Armando Tomasino e Maria Lamberti Ascoltate 50 persone e il figlio della donna originaria. di Dragoni. Il delitto tra le 16.30 e le 17.30 di lunedì. a verità sul duplice omicidio di Albanella, gli inquirenti la stanno cercando nelle dichiarazioni rese dalle oltre cinquanta persone che, dalla scoperta dei cadaveri di Armando Tomasino e Maria Francesca Lamberti, stanno ascoltando senza fermarsi un attimo. È stato sentito anche il figlio della donna originaria di Dragoni, nel Casertano, a cui lunedì scorso è toccato lanciare l’allarme dopo aver trovato i corpi di sua madre e del compagno in un lago di sangue dentro e fuori la casa-deposito di via Fravita. Il ragazzo ha dichiarato che, al momento del delitto, si trovava a Napoli per lavoro e che ha chiamato più volte sua madre per chiederle di andarlo a prendere alla stazione. Ma la donna, dopo le quattro di pomeriggio, non ha più risposto al telefono. La testimonianza del giovane è stata fondamentale per risalire all’orario in cui, in via Fravita, il «mostro» – come lo ha definito il nipote di Armando (ma è impensabile che ad agire sia stata una sola persona) – è entrato in azione. Dalle prime testimonianze, sembra emergere un profilo di Armando diverso da quell’uomo burbero e attaccabrighe che gli è stato cucito addosso. La sua era una vita piuttosto solitaria, viveva in un posto isolato e non frequentava molta gente. E tutto ciò non fa che complicare maggiormente il quadro investigativo. Il coltello che lunedì scorso ha colpito più di trenta volte l’uomo e altrettante volte la donna con una ferocia inaudita non è stato ancora trovato. Né nella casa di via Fravita, è stato ritrovato un oggetto o una traccia che possa indirizzare gli inquirenti a battere una pista piuttosto che un’altra. Anche il rinvenimento dello scatolone con i dvd porno sembra non trovare sbocco in alcuna ipotesi investigativa. Le indagini, però, vanno avanti, anche perché c’è ancora da ricostruire con esattezza la dinamica del delitto.

Guarda anche

Dragoni / Piedimonte Matese – Omicidio Ottaviani: ascoltati 15 testimoni. Nessuna novità di rilievo

Dragoni / Piedimonte Matese –  Sul banco dei testimoni sono saliti, nell’udienza di oggi, circa …