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ALIFE – Crisi alla Italcarta, Ginocchio scrive all’amministratore

ALIFE –   “Gentile Vincenzo, ti scrivo in merito alle notizie riguardanti l’Italcarta dei 15 dipendenti della tua ditta che stanno presidiando davanti ai cancelli perché senza lavoro. Non conosco a fondo la questione, ma da quello che leggo, mi é sembrato di cogliere una storia davvero assurda e sconcertante. Come mai i dipendenti si trovano in questa situazione? Tra l’altro leggo che tra questi é presente anche la figlia di “Silvio”, tuo carissimo amico e co-fondatore della Italcarta. Come mai infine la ditta ha cambiato nome? In ogni modo, non conoscendo bene la storia, vorrei chiederti di risovere possibilmente il problema di queste persone. Come si può permettere che delle persone restino da un momento all’altro senza lavoro? E’ inconcepibile!  Il dramma di questi concittadini é un problema che ci tocca tutti  da vicino e non riguarda solo loro. In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, c’é bisogno di fare uno sforzo comune, unire le forze e fare tutti dei sacrifici. In ogni decisione che si prenderà occorre far prevalere il buon senso, la forza dei valori e la solidarietà che non deve mai mancare in queste circostanze. Pensare di salvaguardare esclusivamente i propri interessi e quelli della ditta, decidendo quindi di lasciare in mezzo ad una strada persone che fino a ieri hanno lavorato onestamente, contribuendo alla crescita dell’ Italcarta, é una decisione irragionevole ed inumana che si condanna da se!  Il lavoro é dignità!   Seguendo con appensione la vicenda dei 15 dipendenti della tua ditta, mi permetto dunque di chiederti di fare il massimo sforzo possibile per spiegare quanto sta accadendo ed infine di togliere dalla precarietà queste persone reintegrandole al lavoro e restituendole il ruolo tolto”.  Questo il documento inviato da Agnese Ginocchio ai vertici dell’azienda.

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