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PIGNATARO MAGGIORE – Migliaia ai funerali di Elisabetta, strappata alla vita da un male incurabile

PIGNATARO MAGGIORE –  Il vescovo  mons. Arturo Aiello, ha celebrato i funerali in forma solenne di Elisabetta Rotoli, giovane figlia di Angela e  Giuseppe.  Il prossimo settembre avrebbe compiuto 28 anni. Il tempio cristiano, ancor prima del sacro rito, era stracolmo, con centinaia di persone che facevano il pari con altre centinaia di persone che seguivano il corteo funebre e che erano poste ad ali all’ingresso del bianco legno nella chiesa madre, al cospetto di una cittadina lacerata da un dolore vivo, palpabile e solo in parte nascosto da un massiccio velo di mestizia. La presenza di circa un migliaio di persone di ogni ceto, cultura e condizione, e provenienti da ogni dove fosse stata propalata l’immatura scomparsa di Elisabetta, è stata testimoniata dalla commossa adesione al dolore dei genitori e dei familiari da parte di tante categorie del mondo della cultura, dell’associazionismo cattolico, musicale e letterario, della nutrita componente scolastica, sindacale e politica oltre che di semplici cittadini. Ha studiato presso Seconda Università Di Napoli (ingegneria). Si era  diplomata allo scientifico, a Capua (Liceo Scientifico Luigi Garofano). Il fidanzato, Marco, è stato sempre molto vicino alla sua metà. L’abito da sposa è stato  indossato nel giornodel funerale. Curava un gruppo di preghiera a Pignataro. Ha combattuto contro un linfoma al cervello, sconfiggendolo, ma ha dovuto cedere alla leucemia, che ha scopeto di avere poco dopo aver avuto la certezza di aver sconfitto il linfoma.  Il papà è il presidente degli amici della Musica, conoscito ed apprezzato autore, poeta e critico, oltre che professore di inglese.   Tutti insieme, con una corale manifestazione di fede e di affetto, si sono stretti attorno alla minuta figura del Vescovo che, assistito da una dozzina di sacerdoti e da un’altra dozzina di seminaristi nella pregevole concelebrazione sorretta da una composta liturgia di addio, ha visto il Prelato farsi interprete degli umani sentimenti verso una giovane vita scolpita dalla sofferenza, spezzata nell’ombra dalle ferite del male ma illuminata nella luce dalla fede. Commosso, il Vescovo ha tracciato l’ideale cammino della giovane vita fino alla “sgusciare” di quella nella nuova dimensione della fede, rinnovando al Signore il “broncio” di non essere stato ascoltato per allontanare da Elisabetta l’amaro calice della sofferenza e per concludere in “amen” con la fedele rassegnazione alla volontà suprema del Padre.

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2 commenti

  1. Non ho parole, quindi non ne scriverò.
    Esprimo solo la mia vicinanza a familiari ed amici per questa tragica scomparsa. Mi dispiace davvero tanto.
    Ciao Elisabetta.

  2. Capisco bene il dolore che si prova nel sapere che una persona cara ha un linfoma al cervello, proprio in questi giorni ho mio fratello in ospedale con sospetto linfoma al cervello e non so cosa fare nè a chi rivolgermi. Ho letto che Elisabetta era guarita dal linfoma se possibile vorrei sapere come, per poter dare a mio fratello una possibilità di vita. Spero tanto che possiate aiutarmi. Grazie
    Salerno 30/06/12 Merolla Rosa