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MADDALONI – Cattura del boss Piscitelli, nove mesi di indagini

MADDALONI – La cattura di Raffaele Piscitelli, detto O Cervinese, è il risultato di una lunga attività di indagine che ha visto impegnati, per lungo tempo, i carabinieri. Ecco le fasi più importanti dell’inchiesta che ha posrtato anche al sequestro di armi.

Maggio 2013: Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere  coadiuvati da personale della Compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia. In particolare sono stati sequestrati un portone in ferro blindato ed un sistema di videosorveglianza composto da una telecamera fissa e due telecamere brandeggianti di grosse dimensioni,  installato presso l’abitazione di Piscitelli Raffaele, inteso o’ cervinese”, classe 1968, affiliato al clan “Carfora” operante in Maddaloni e comuni limitrofi, resosi irreperibile in data 15 aprile 2013, unitamente al proprio nipote De Lucia Antonio, classe 1980 di Santa Maria a Vico, pregiudicato, durante l’esecuzione di 54 provvedimenti cautelari scaturiti dall’indagine convenzionalmente denominata “White Mary” condotta dai militari dell’Arma sammaritana. Nell’ambito della medesima attività di polizia giudiziaria, è stata eseguita anche una approfondita perquisizione domiciliare nel corso della quale, all’interno dell’abitazione del Piscitelli, è stato rinvenire un nascondiglio di piccole dimensioni il cui accesso era occultato da una parete mobile di grosse dimensioni in cemento armato, attivabile tramite una fittizia presa di corrente posta all’interno del bagno di una taverna sita al piano terra ed adiacente alla camera da letto. L’attività dei carabinieri non si è, però, limitata alla sola perquisizione dell’abitazione del Piscitelli Raffaele. Infatti, gli stessi uomini dell’Arma, con il supporto del 7° elinucleo di Pontecagnano (SA), hanno eseguito un rastrellamento dell’area boschiva posta alle spalle dell’abitazione del citato Piscitelli  che ha consentito di rinvenire, all’interno di una grotta posta quasi al vertice dell’area montuosa,   una piantagione di hashish composta da n. 21 piante di piccole dimensioni ma, soprattutto, un fucile kalashnikov con matricola non censita in banca dati e quindi da ritenersi clandestina, perfettamente funzionante e munita di due serbatoi e n. 208 proiettili cal. 5,56 mm e n. 134 proiettili per pistola cal. 9.  Il materiale rinvenuto è stato, naturalmente sequestrato e posto a disposizione della Competente Autorità Giudiziaria.

Settembre 2013: Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, agli ordini del Maggiore Alfonso Pannone e del Capitano Vincenzo Carpino hanno tratto in arresto, per favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso e per resistenza a Pubblico Ufficiale, PEZZELLA Adele  cl. 70 di San Felice a Cancello, convivente di PISCITELLI Raffaele, inteso “o’ cervinese”, cl. 68 di Santa Maria a Vico, pregiudicato, affiliato al clan “Carfora” operante in Maddaloni e comuni limitrofi, in atto ricercato poiché sottrattosi all’arresto in data 15 apr 2013  in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di traffico sostanze stupefacenti. In via Polvica, a San Felice a Cancello, i militari dell’Arma hanno individuato ed intimato l’alt alla PEZZELLA che era guida della propria autovettura Fiat 500 con a bordo il ras della droga PISCITELLI Antonio. La donna però, al fine di evitare la cattura del convivente, ha affondato il piede sull’acceleratore dandosi alla fuga. Ne è derivato un rocambolesco inseguimento fatto di ripetute manovre repentine culminato poi in un campo agricolo dove l’autovettura dei fuggitivi ha terminato la sua folle corsa. I però non si sono arresi ed hanno immediatamente continuato la loro fuga, a piedi, nelle campagne circostanti. Immediatamente sono state attivate le ricerche. Si è alzato in volo anche l’elicottero che ha sorvolato per diverso tempo l’intera area che è stata, invece, da terra battuta palmo palmo da numerosi carabinieri. La PEZZELLA, sentitasi oramai braccata ha deciso di presentarsi presso il Comando Stazione di San Felice a Cancello. Il PISCITELLI, invece, che non è dello stesso avviso della convivente, anche perché ha diversi anni da scontare, tutt’ora fugge. L’autovettura sulla quale viaggiavano i due è stata recuperata e sequestrata. La donna è stata posta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di San Felice a Cancello.

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