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CAPRIATI A VOLTURNO – Cospirazione contro il capitano Bandelli, assolti quattro carabinieri

CAPRIATI A VOLTURNO – Erano accusati di aver attuato una cospirazione contro il capitano Antonio Bandelli. Sono stati assolti i quattro carabinieri coinvolti nella vicenda.   L’indagine è un troncone dell’inchiesta ‘Piedi d’argilla’ relativa alla variante Anas di Venafro. Secondo l’accusa, i quattro imputati – Alessandro De Filippo di Venafro; Donato Trifone Di Napoli, pugliese residente a Venafro; Alberto Prata di Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone; Giuseppe Rocchio di Capriati al Volturno si sarebbero organizzati per impedire l’esercizio dei poteri del loro comandante, attraverso la delegittimazione sua e dei suoi è più stretti collaboratori. Questo sarebbe avvenuto accordandosi, secondo l’accusa, con Vincenzo Forte per affermare, in sede di interrogatorio, di una relazione extraconiugale della moglie del comandante che avrebbe anche rivelato notizie riguardanti indagini svolte dal marito e coperte dal segreto istruttorio. Inoltre secondo l’accusa, i quattro si sarebbero accordati per minacciare il militare Guido Maiorisi di rilevare presunte appropriazioni illegittime di carburante operate da Mariosi ai danni di Nicandro Tommasone, per spingere Mariosi a testimoniare contro il comandante Bandelli. Avrebbero inoltre minacciato il luogotenente dei carabinieri Giuseppe Guerriero di diffondere il contenuto di una sua telefonata privata per indurlo a testimoniare contro il tenente Bandelli. Ma nel corso del dibattimento, svoltosi davanti al tribunale militare di Napoli, i quattro carabinieri sono riusciti a dimostrare che tutte le accuse nei loro confronti erano infondate.

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un commento

  1. Giovanni Galardo

    In relazione all’articolo pubblicato, vorrei precisare, ad onore della verità e dell’oggettività delle cose, in quanto ero presente alla lettura della sentenza e non mi è parso di vedere alcun giornalista in aula quindi, presumo, che l’articolista sia stato “volutamente” mal informato sul reale contenuto della sentenza. Pertanto, non è assolutamente veritiero che i quattro carabinieri imputati siano stati assolti da tutti i capi di accusa, anzi, risulta una condanna per diffamazione nei confronti dei militari costituitisi parte civile, con l’addebito delle spese processuali, al pagamento delle spese legali nonché al risarcimento delle parti offese. Ciò a delegittimare quelle inutili e paventate voci di un presunto trasferimento nei confronti di quei militari che con onore hanno difeso la loro reputazione.