GIUGLIANO – Barista sequestrato e costretto a “regalare” la propria casa, quando il vizio del gioco distrugge le famiglie.

GIUGLIANO – Nella mattinata odierna i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito 4 ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta di questa Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di Maisto Giuseppe e dei figli Giuliano, Luigi e Giovanni in quanto ritenuti responsabili dei reati di estorsione e sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravati dall’aver commesso il fatto con modalità mafiose. L’attività investigativa consentiva di riscontrare la denuncia resa da un dipendente di un Bar – Tabacchi sito in Giugliano (di proprietà dei predetti MAISTO) il quale nel marzo del 2011 in sole 7 ore realizzava delle giocate presso il punto Sisal del predetto esercizio per un totale di 467.000,00 euro a fronte di un vincita di 333.000,00 euro.  Appresa la circostanza del debito contratto con i Monopoli di Stato, gli indagati, privando della libertà di movimento il dipendente e sua madre, li costringevano, mediante reiterate minacce e violenze, a sottoscrivere una procura a vendere in loro favore un immobile di proprietà della predetta madre che veniva poi acquistato da un componente della famiglia Maisto per un corrispettivo di euro 50.000, tra l’altro mai versato. Inoltre, costringevano la parte venditrice a corrispondere un canone di locazione mensile per lo stesso immobile, del quale la vittima diveniva da proprietaria conduttrice. In base alla ricostruzione degli avvenimenti, come ricavabile dalle dichiarazioni delle parti offese e di altri testimoni nonché della documentazione acquisita, è emerso che il programma criminoso dei Maisto viene portato a termine con rapidità ed efficienza. Le vittime non si rendono conto di quanto sta accadendo e delle gravose conseguenze degli atti che sono costretti a compiere per paura. Gli indagati si sono avvalsi, con grande abilità, da un lato della capacità di intimidazione della “famiglia”,derivante dalla notoria e temuta contiguità della stessa con ambienti criminale operanti sul territorio di Giugliano; dall’altro, hanno approfittato dello stato di prostrazione psicologica in cui si trovavano le persone offese.  Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali veniva disposto – su conforme richiesta di questo Ufficio – il sequestro preventivo dell’immobile di cui sopra,, lasciandone l’uso e il godimento alle persone offese.

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