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CASERTA – Chiusura delle case di cura, Oliviero sul piede di guerra

CASERTA – La sospensione dalle attività e/o chiusura delle case di cura, con la messa in Cassa Integrazione di oltre duecentosessanta lavoratori, significa non garantire i Lea alla Provincia di Caserta, perché il pubblico non è in grado di assorbire le prestazioni che possono fare i privati.  Su queste vicende occorre urgentemente fare luce, al fine di riequilibrare l’offerta sanitaria, rendere giustizia al bisogno di salute dei nostri concittadini che nel ricorrere sempre più a strutture extra regionali possono incappare nel serio rischio l’appropriatezza delle cure di cui hanno realmente bisogno.  Il tasso di mobilità, ad oggi, risulta essere circa a pari al 17%.  Dunque, circa quattrocento milioni di euro l’anno vengono spesi per prestazioni legate alla mobilità extraregionale, una considerevole somma che potrebbe assicurare 5.000 posti di lavoro a 5.000 cittadini di questa Regione che non hanno lavoro. Si potrebbe creare nuova occupazione pagando le prestazioni e, nel contempo, i cittadini riceverebbero prestazioni adeguate. Perché preferire la Cassa Integrazione?  Qual è la convenienza della Pubblica Amministrazione?

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