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CASERTA / NAPOLI – TERRA DEI FUOCHI, IL GOVERNO INVECE DELLE BONIFICHE INVIA L’ESERCITO

CASERTA / NAPOLI –  Terra dei fuochi, il governo invece di avviare le bonifche delle aree inquinate, invia l’esercito. La solita storia della politica italiana. L’ufficialità arriva dopo l’approvazione gli emendamenti alla proposta di legge per l’invio di 850 soldati in Campania. Soddisfatta la deputata Pd Michela Rostan: “Dobbiamo agire in tempi rapidi”. Ma i comitati sono critici: “Non è con le emergenze che risolveremo i nostri problemi”.  Esercito nella “terra dei fuochi”: ora è ufficiale. La commissione Difesa della Camera dei Deputati, presieduta da Elio Vito, ha licenziato il testo definitivo che approva gli emendamenti alla proposta di legge del governo. Nei territori fra Napoli e Caserta sarà inviato un contingente di 850 militari. Previsti anche i tempi: i soldati saranno impiegati sul territorio per due anni, proroghe comprese. Loro compito sarà quello di prevenire nuovi focolai di inquinamento.  Soddisfazione bipartisan espressa dalle forze politiche. La deputata del Partito Democratico Michela Rostan afferma che “si deve agire in tempi rapidi per dare risposte forti e incisive”, mentre il parlamentare della rediviva Forza Italia, Paolo Russo, primo firmatario del provvedimento, commenta: “L’obiettivo è licenziare la misura in commissione prima che giunga la legge di Stabilità che impartirebbe un inevitabile rallentamento a una disposizione la quale, una volta approvata, entrerà in vigore subito, e che rappresenta una priorità nella lista delle azioni necessarie a restituire salute, dignità e futuro alle comunità delle province di Napoli e Caserta”. “Non è con le emergenze che risolviamo le problematiche della terra dei fuochi”, dice Giovanni Caruso, appartenente al comitato “Eco della fascia costiera” di Giugliano: “Non è con l’esercito che fermeremo lo sversamento di rifiuti industriali e tossiconocivi. Sposteremmo solo da altre parti l’immane disastro che l’industria, a tutti i livelli, assieme alle cattive amministrazioni colluse, perpetrano da decenni sui nostri territori”. Critico anche Lucio Iavarone, del Coordinamento Comitati Fuochi: “Siamo assolutamente contrari all’impiego dell’esercito. I militari sono stati usati nella logica dell’emergenza e nella stagione dei commissari. Spesso anche per reprimere la protesta delle comunità. Si agisca, invece, sull’ordinarietà, dando risorse a quelle forze come la Forestale, il Noe o la polizia provinciale, che sarebbero competenti a fare il controllo del territorio sotto questo aspetto”

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