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RIARDO – “Impegno in Comune”, Ferrarelle ha tradito il territorio e D’Ovidio dorme

RIARDO – Attività amministrativa in letargo, assessori “latitanti” e territorio tradito dall’azienda più importante presente in zona. Tutto mentre l’amministrazione comunale appare essere, almeno sulla vicenda, in un letargo pesantissimo. QUeste sono le accuse mosse dall’opposizione consiliare contro il governo cittadino:

Il documento dell’opposizione:

“SONO RIPARTITI MA SI STANNO PERDENDO  PER STRADA,  Questo potrebbe essere lo slogan che caratterizza un’amministrazione che si sta distinguendo per la sua inoperosità a fronte delle tante promesse in campagna elettorale, specie del dr. Landolfo, distintosi a suo tempo per la sua penosa ironia, oggi cronico assente alle sedute di Giunta e talmente presente in mezzo alla gente da diventare trasparente. Pare che alcuni concittadini, preoccupati, abbiano deciso di affidarne le ricerche a CHI L’HA VISTO”. Molti elettori della lista “Ripartire Insieme” si stanno accorgendo della pochezza  dell’Amministrazione D’Ovidio e della spiccata sciatteria politica del Vice Sindaco Landolfo.

E VENIAMO AD ALCUNI DEI TANTI PUNTI DOLENTI.

Sulla questione Ferrarelle, non entrando nel merito, atteso che la politica di marketing attiene ai vertici dell’Azienda, si è subìto un attacco vero e proprio da parte del Sindaco di altro Comune, mentre il Sindaco Riardese e gli altri componenti della Giunta ci hanno ricordato le tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo. Sul dr. Landolfo non possiamo scommettere sulla posizione assunta,  per il suo abituale disinteresse  alle riunioni di Giunta e verso il problemi del paese. Sul punto, il Sindaco avrebbe dovuto chiedere almeno un maggiore interesse per il nostro territorio atteso che la passata Amministrazione ha visto vanificata la richiesta di adeguato contributo economico da parte della Ferrarelle per l’istituenda Università telematica.

Abbiamo chiesto da tempo una bacheca, ma fino ad oggi vi è stato totale silenzio calpestando i più elementari diritti di partecipazione alla vita amministrativa ed in spregio a precise norme di legge.

Le strade comunali sono oggetti di continui rattoppi che nulla risolvono e l’illuminazione pubblica è carente e a dir poco cimiteriale. Alla stessa stregua invisibile è ormai la segnaletica stradale, in particolar modo le strisce pedonali.

Ma questi sono problemi di poco conto, lor signori, con il prezioso ausilio del dr. Landolfo, sono intenti alla risoluzione di problemi di ben altro spessore. Sulla supposta possibilità della denominazione RIARDO TERME sorvoliamo non sapendo se la proposta fa parte del comico copione del programma della lista Ripartire Insieme il cui ispiratore è a tutti noto.

Fervono i progetti su scuola e formazione per cui i ragazzi esausti non sanno a quale attività dedicarsi: ai corsi di recitazione, alla attivazione degli orti didattici, ai corsi di fotografia, a quelli musicali, ai corsi di ceramica e di educazione stradale. Più che corsi questi sono tras-corsi, solo pie intenzioni e basta.

Per non dire della TOPONOMASTICA. Siamo sicuri che il Vice Sindaco Landolfo, prima o poi, più poi che prima, riuscirà ad aprire quel cassetto che durante i suoi squallidi comizi diceva di trovare chiuso e lo vedremo scendere in strada per apporre con le sue preziose mani segnaletica e numeri civici. E’ proprio vero: ha sempre fatto tutto lui!!!

Le prime occasioni hanno dimostrato che il lavoro per i giovani più bisognosi era solo uno slogan elettorale, visto che la precedenza è stata data agli “amici” verso i quali si avevano debiti elettorali. Dispiace sottolineare che nemmeno la PRO LOCO si è sottratta a questo meccanismo perverso, pur sperando che essa possa ora ritrovare autonomia con persone e cariche rappresentative indipendenti e non condizionate da “scambi” con l’Amministrazione.

Questo ed altro consente di poter dire che il “nuovo” tanto celebrato dal Sindaco D’Ovidio, dal Vice Landolfo e dalla intera maggioranza, è la riproposizione di un copione fin troppo noto. Anzi, nei fatti, coincide esattamente col “niente”.

 

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