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CASERTA / CARINOLA – Scandalo Asl, le dichiarazioni del pentito Pirozzi gettano ombre su importanti politici

CASERTA / CARINOLA – Scandalo Asl e non solo, le dichiarazioni di un pentito gettano lunghe ombre su importnait politici. Uno dei collaboratori di giustizia più attendibili che ha consentito alla  Dda di ricostruire l’intero scandalo AsI è Giuliano Pirozzi che tira in ballo i politici, fra loro anche Massimo Grimaldi, consigliere provinciale del Nuovo Psi di Stefano Caldoro. Il pentito nei suoi interrogatori  spiega le decisioni assunte da Nicola Cosentino rispetto alla figura dirigenziale di Francesco Bottino, rispetto all’azzeramento o alle turnazioni dei dirigenti dell’ASI di Caserta, nonché i tatticismi e le conseguenti relazioni di esponenti, quali Massimo Grimali, Stefano Caldoro e Giggino Cesaro. Ecco cosa dice il pentito Pirozzi – dalla pagine 23 a seguire  dell’ordinanza che ha già portato in carcere l’onorevole Angelo Polverino – sulla figura di Massimo Grimaldi:

“Ma giova precisare, con riferimento alle dichiarazioni rese nel corso della presente indagini (che qui di seguito saranno riportate), che la attendibilità intrinseca del racconto ha trovato conferma negli accertamenti svolti dai Carabinieri su alcuni passaggi del suo racconto. Il Pirozzi nel corso dell’interrogatorio del 13.06.2013 dichiara “Come ho già riferito in precedenti interrogatori, io ero molto legato all’ambiente politico anche casertano in quanto assiduo frequentatore ed avevo rapporti con Nicola Pagano, ex sindaco di Trentola Ducenta, Massimo Grimaldi consigliere regionale del nuovo P.S.I., Nicola Cosentino; avevo ottimi rapporti con Sebastiano Ferrara e suo fratello Angelo e tenuto conto che ero vicino al Presidente Caldoro in quanto intimo amico dell’assessore provinciale Francesco Maliardo, al quale il Presidente Caldoro ha fatto il testimone di nozze. Ero, pertanto, aggiornato alle vicende della Sanità Regionale e mi interessavo di tutte le nomine pubbliche della Regione Campania, nella fattispecie dei vari dirigenti delle ASL, del Turismo, dell’Ambiente e dei trasporti ed altri enti. Nel contempo ero affiliato del clan MALLARDO ed ero la leva di collegamento tra la politica e la camorra.

Dopo le elezioni del 2010 la politica della Regione Campania iniziò un vero e proprio valzer per le nomine delle poltrone della sanità, nel senso di avvicendamenti e spostamenti dei dirigenti. In particolare per quanto attiene alla zona del casertano, e premetto che ero molto amico di Nicola Pagano, io ho conosciuto sia politici che dirigenti pubblici di quell’area.

Ricordo che allorquando bisognava nominare i nuovi dirigenti dell’ASL di Caserta e Pozzuoli, il nostro gruppo politico facente capo a Massimo Grimaldi, consigliere regionale del nuovo P.S.I., venne interessato alle nomine ed in particolare venne segnalato da Nicola Pagano a Massimo Grimaldi l’opportunità di far inserire qualche dirigente vicino a noi.

Massimo Grimaldi rispose al Pagano che erano già stati presi impegni con le segreterie nazionali, ed in particolare per l’ASL di Caserta era Gianni Alemanno che aveva segnalato quale Direttore Generale dell’ASL il dott. Paolo MENDUNI, mentre per l’ospedale San Sebastiano di Caserta, Nicola Cosentino impose un suo uomo di fiducia nella persona del dott. BOTTINO Francesco Alfonso.

Nicola Cosentino era l’espressione politica del clan dei Casalesi ed aveva vari referenti del clan in tutta la provincia di Caserta, che si impegnavano per fare eleggere lui o chi da lui segnalato nelle varie competizioni elettorali. Tale circostanza mi fu confermata da Vassallo Gaetano, Enrico Fabozzi ex sindaco di Villa Literno, Nicola Turco, Sebastiano Ferrara, Giuliano Pellegrino e Luigi Cassandra, ma anche da esponenti del gruppo MALLARDO come Feliciano Maliardo. La stessa indicazione su Cosentino mi proveniva da tutto il gruppo di Gigino Cesaro. Fu proprio Massimo Grimaldi a confermarmi che Cosentino aveva il dente avvelenato a seguito della sua mancata candidatura alle elezioni regionali e, pertanto, impose la nomina del direttore dell’Ospedale civile di Caserta nella persona del dott. BOTTINO.

Con la nomina del dott. BOTTINO, quest’ultimo si impegnava a far vincere gli appalti presso l’ospedale civile e l’ASL di Caserta alle ditte vicine al clan dei Casalesi e dei Belforte, che pure si mettevano a disposizione nelle campagne elettorali a favore di Cosentino. A sua volte, per quanto mi costa, il BOTTINO aveva preso delle tangenti in tutte le gare d’appalto nelle quali era stato coinvolto. A tal proposito voglio riferire che non esisteva una gara d’appalto senza tangente, poiché spesso si concordava con affidamenti diretti, evitando le procedure di gara e molte volte succedeva che le tangenti venivano pagate attraverso le proroghe dei contratti già in atto. Certo è che sia BOTTINO che altri dirigenti dell’ASL e dell’Ospedale Civile di Caserta, per ogni gara e servizio affidato, ne traevano benefici economici, e stiamo comunque parlando di elevate cifre che talvolta erano i dirigenti dell’ASL che consegnavano parte delle tangenti ai loro politici di riferimento regionale.

Sono a conoscenza di queste ultime circostanze relative al BOTTINO, per averle sapute da Massimo Grimaldi, il quale mi diceva anche che oramai Bottino, Cosentino, Angelo Polverino ed imprenditori a loro collegati, come Angelo Grillo di Marcianise e che operava attraverso ditte intestate a prestanomi già create da diversi anni …omissis…. avevano creato un circuito chiuso, nel senso che non consentivano ad altri imprenditori di vincere gare d’appalto.

Preciso che questo lobby aveva influenza su tutte le ASL di Caserta e relativi distretti sanitari nonché l’ospedale civile di Caserta ove operava lo stesso BOTTINO.

Queste dichiarazioni sono solo una parte di quelle contenute all’interno delle 160 pagine di ordinanza con cui l’Antimafia ha arrestato ieri Polverino, Bottino, Gasparin e altri ancora

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