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RIARDO / CASERTA – Ferrarelle sponsor del Basket Cantù, Cerbone respinge ogni accusa. Ma i dubbi restano

RIARDO / CASERTA – La Ferrarelle spa avrebbe deciso di sponsorizzare il basket Cantù. Insorge il Pd casertano: si offende una terra che vi regala grossi profitti. È questo l’affondo di Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano noto per alcune iniziative sui rifiuti. Cenname e altri esponenti politici di centrosinistra di Terra di Lavoro hanno criticato aspramente la scelta del colosso delle acque minerali riardesi, ritenendola un’offesa verso il territorio. Tace, invece, sulla vicenda, il sindaco di Riardo Nicola D’Ovidio (il Comune dove ha sede lo stabilimento).

L’amministratore delegato di Ferrarelle spa respinge ogni accusa e precisa che l’accordo fra l’azienda e Cantù non è ancora stato siglato. Inoltre, continua Cerbone, Ferrarelle sa prendersi cura di numerose iniziative culturali e sportive sia a Riardo che nell’intera provincia di Caserta. Per prendere coscienza di questo, Cerbone invita Cenname a contattare il sindaco di Riardo e il presidente della provincia, Domenico Zinzi. In merito poi «al prosciugamento» delle falde, Cerbone assicura che esse sono «rinnovate» dalle piogge e che quindi nessun danno è arrecato.

I dubbi restano e sono diversi. Resta soprattutto il dubbio sul concetto (così come espresso dallo stesso Cerbone) della “rigenerazione” delle falde acquifere della zona. Una rigenerazione che sicuramente avviene secondo il ciclo dettato dalla natura ma che non può certamente sostenere i ritmi dell’emungimento di una azienda come Ferrarelle che per coprire la sua fetta di mercato estrae milioni di litri ogni giorno. Non bisogna essere degli scenziati con decine di lauree e master per capire un concetto semplicissimo: da molti anni tutte le sorgenti superficiali di acqua minerali  nelle campagne riardesi – comprese quelle che una volta erano alle spalle dei capannoni Ferrarelle – sono asciutte. Segno evidente che la falda è scesa. Sarà stato un fatto legato alla “rigenerazione” della falda? Non crediamo proprio. Inoltre, l’illustrissimo amministratore delegato di Ferrarelle spa dovrebbe spiegare per quale ragione l’azienda è costretta a cavare sempre nuovi pozzi, alcuni lontani anche diversi chilometri dallo stabilimento per assicurare alle linee di produzione il giusto rifornimento? Se la falda si rigenerasse in molto continuo, così come suggerito da Cerbone, come mai Ferrarelle ha speso tanti soldi per realizzare costosissime condotte  per canalizzare, ad esempio, il pozzo in località Carboni?  L’impressione, quella della cente comune, è che la “richiesta” di materia prima dell’azienda è di gran lunga superiore alla capacità della falda di “rigenerarsi”

Ecco la missiva (che ha sollevato il problema) di Cenname da Camigliano, indirizzata a Giuseppe Cerbone, amministratore delegato di Ferrarelle spa: «Chiedo scusa per il tempo che Le rubo con questa mia atipica missiva ma la notizia che il gruppo Ferrarelle sarebbe il nuovo sponsor della società sportiva Basket Cantù non riesce a frenare l’istinto di trasmettere il mio pensiero in qualità di rappresentante di una piccola Istituzione della Provincia di Caserta. Nulla circa le scelte pubblicitarie dell’azienda, vorrei, però, che non dimenticasse un particolare: la Ferrarelle si impossessa quotidianamente della risorsa naturale più preziosa di questa Provincia, prosciugando tra l’altro le nostre falde acquifere. Il bene che commercializzate non dovete ne progettarlo e ne produrlo, lo estraete direttamente dalla Nostra Terra. Investire nella Cultura, nel Sociale, nello Sport della Nostra Provincia dovrebbe essere un obbligo, almeno morale, a cui la Ferrarelle dovrebbe assolvere, ma la Vostra assenza fino ad oggi non è stato affatto un dramma per noi. Vedere invece che le nostre risorse vengono investite per incentivare lo Sport altrove offende la nostra intelligenza, il nostro orgoglio, la Nostra Terra. Non mi si venga a dire che a sponsorizzare la società sportiva basket Cantù sarà Vitasnella, in quanto quest’ultima ha un fatturato rispetto alla Ferrarelle come il ciabattino di Camigliano rispetto alla Hogan. Certo e che se poi questo assunto fosse vero, l’indomani, non mi rimarrebbe che suggerire all’amico ciabattino di diventare il nuovo patron della Fiorentina. Con la stima che Le è dovuta».

 

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