TEANO – Un giornalista Russo doveva partecipare ad un programma su Rai3, l’europarlamentare Pina Picierno è stata la prima a “ordinare” la censura dell’ospite innescando poi l’azione che ha portato all’esclusione del giornalista “sgradito” al “sistema democratico” Europeo. Insomma, più o meno come accade nei regimi dittatoriali che, a parole, Picierno e tanti altri politici occidentali, combattono.
Non è una questione di essere filorussi oppure no, è semplicemente una questione di democrazia di base nella quale tutti devono avere la libertà di espressione, anche il più acerrimo nemico. La censura a “prescindere” non è mai un buon segno, non è mai un esercizio democratio.
Eppure la democrazia dovrebbe rispecchiarsi nell’aforisma “Io combatto la tua idea, che è diversa dalla mia, ma sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu, la tua idea, possa esprimerla liberamente”.
Quindi perché impedire ad un Russo di parlare in una Tv Italiana?
Paura che possa dire verità diverse da quelle propagandate ogni giorno dalle tv e dai media italiani e occidentali in genere?
E’ questo l’esempio di democrazia che vogliamo “esportare” dove ci sono le “dittature”?
Del resto basta vedere come si comportano certi politici del Partito Democratico, all’interno dello stesso partito, per comprendere il loro concetto di “democrazia” che non sembra andare oltre l’obiettivo del mantenimento – a tutti i costi – della poltrona.
Pina Picierno è famosa per essere sempre riuscita a restare al fianco dei vertici del PD, anche se li aveva combattuti fino a pochi minuti prima. L’ultimo esempio è Elly Schlein avversata durante le primarie e poi diventata “amichissima”. Allora il dubbio sorge spontaneo: se in un futuro prossimo la politica Europea e il pensiero “unico occidentale” dovessero svoltare riabilitando Putin e la Russia, quanto impiegherebbe la Picieno a “cambiare idea”?
