Cellole – E’ stato aperto oggi il dibattimento del processo, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, a carico dell’assassino di Roberto Fusciello. L’imputato Gianluca Sangiorgio è accusato di aver ucciso con una testata il giovane artigiano di Cellole, durante una banale lite. Oggi si sono superate le schermaglie procedurali, ammesse le prove e la lista di testimoni. Si tornerà in aula prossimo 15 aprile per ascoltar ei primi testimoni citati dalla pubblica accusa.
L’imputato rischia l’ergastolo. Infatti come scrisse il giudice per le indagini preliminari durante la convalida dell’arresto Gianluca Sangiorgo è accusato di omicidio volontario. Un’accusa che, in caso di condanna, prevede anche la pena all’ergastolo. L’omicidio di Roberto Fusciello, secondo il giudice per le indagini preliminari, fu determinato da un’azione spietata messa in atto da Sangiorgio, un uomo descritto in paese come violento e facilmente irascibile. L’imputato è difeso dall’avvocato Gianluca Di Matteo mentre le costituendi parti civili sono difese dagli avvocati Federico Caporaso e Marco Andrea Zarone.
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