Vairano Patenora – Lite al Marconi, la madre spiega: ecco le mie ragioni. Non ho toccato la preside

Vairano Patenora – “Ho discusso animatamente con la dirigente scolastica del Marconi per mia figlia minorenne alla quale la scuola non assicura le necessarie tutele. Sono due anni che lotto per i diritti di mia figlia. Non ho toccato in alcun modo la preside”.
E’ questo, in estrema sintesi, il concetto espresso dalla giovane madre che alcuni giorni ha avuto una forte discussione con la dirigente del Marconi, Filomena Rossi.   Una discussione per la quale a scuola è arrivata l’ambulanza del 118 ed anche i carabinieri della stazione di Vairano Scalo; successivamente la preside è stata trasferita al pronto soccorso per accertamenti, poi subito dimessa.
La madre dell’alunna ci ha inviato una nota vocale con la quale ha inteso, attraverso il proprio punto di vista, far chiarezza sulla vicenda assicurando che porterà la questione nelle sedi opportune affinché i diritti di sua figlia vengano garantiti e rispettati.
“La preside assolutamente non è stata picchiata né toccata in alcun modo, fin quando sono stata presente la dirigente non è andata in ospedale, semplicemente accusava un innalzamento della pressione e per questo ha chiamato l’ambulanza. E proprio questo mi irritato ancor più perché in due anni non lo ha mai fatto per mia figlia che soffre di attacchi di panico quindi va in iperventilazione respiratoria. Se avesse chiamata il 118 non saremmo arrivati a questo punto. Se un genitore sclera un motivo ci sarà.
Ho deciso di spiegare le mie ragioni perché è facile farmi passare per quella cattiva mentre la dirigente per la povera vittima. La questione non finisce sicuramente qui, ho avviato il necessario percorso attraverso un legale. Stiamo parlando di una minore che non è stata tutelata nella maniera adeguata. La preside ha dichiarato di avere il primo soccorso a scuola per affrontare eventuali emergenze, cosa assolutamente non vera. Non esiste nemmeno una saletta dove poter appoggiare mia figlia, o qualsiasi altro alunno, quando è colpita dalla problematica. Infatti quando mia figlia va in iperventilazione viene soccorsa dagli amici e dal personale scolastico e viene lasciata nei corridoi. Non mi sembra giusto nè corretto. Io sono due anni che faccio questa guerra per il bene della mia ragazza”.
Queste le parole della donna 

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