CELLOLE – Processo Casale, il testimone colloca l’imputato sulla scena del crimine

CELLOLE – Si è svolta lo scorso mese di gennaio, presso il Tribunale di Perugia, una nuova udienza del processo a carico di Pierluigi Casale, comandante della Polizia Municipale di Cellole.  E’ stata una udienza importante perché il testimone – Giorgio Salerno maresciallo dei carabinieri che ha effettuato una serie di indagini sul caso –  attraverso una serie di documenti ha collocato Casale nei pressi della scena del crimine, cioè del luogo in cui avvenne l’incendio della vettura della sua ex fidanzata.
In alcune immagini riprese da una telecamera di vede la Mercedes (ritenuta dagli investigatori quella di Casale) passare e pochi attimi dopo si nota un bagliore che diventa sempre più grande. Era, secondo l’accusa, la luce prodotta dalle fiamme che divoravano la vettura di Dalma Migliorati. Inoltre, un altro testimone – un carabiniere incaricato di tracciare gli spostamenti del telefono dell’imputato attraverso i ripetitori presenti nella zona dell’incendio – ha spiegato anche l’importante dettaglio delle celle telefoniche che individuano il telefono cellulare di Casale nei pressi del luogo dell’incendio alcuni istanti prima. Parole confermate anche dalle immagini riprese dalle telecamere; cioè il dato fornito dal ripetitore trova sostegno in una telecamera di sicurezza della zona che riprende la Mercedes di Casale.  La difesa dell’imputato ha tentato con una serie di domande di far emergere alcune incongruenze e punti oscuri. Tuttavia le testimonianze sono apparse fondamentali a sostegno dell’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura della Repubblica.
Casale, secondo l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Perugia, sarebbe anche responsabile dell’incendio dell’auto della donna. Fiamme che avevano avvolto anche altre due vetture di condomini. Ad incastrare l’uomo, secondo la Procura, le immagini di un distributore e l’aggancio del suo cellulare alle celle telefoniche vicino all’abitazione della donna.  Casale ha sempre respinto ogni accusa affermando di aver fatto molti regali alla donna, tra viaggi, lavori in casa, prestiti, per oltre 10mila euro; soldi finiti al centro di un contenzioso in sede civile tra i due.

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