Piedimonte Matese – Sul banco dei testimoni è salito uno dei carabinieri intervenuti nell’immediatezza dei fatti, il militare ha confermato tutto quanto scritto nei verbali in fasi di indagini, quindi ha confermato l’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura della Repubblica. Subito dopo l’escussione del testimone il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo mese di giugno 2025 per ascoltare altri testimoni.
I fatti avvennero diversi anni fa, esattamente nel 2018, quando una ragazzina, allora di 14 anni, tornò a casa in lacrime, con i vestiti lacerati. Raccontò alla madre di essere stata bloccata da due uomini, due fratelli che lei conosceva bene, che abusarono sessualmente di lei. La donna, senza esitazione, si recò dai carabinieri e presentò querela. Poi portò la figlia al pronto soccorso dell’ospedale cittadino dove venne visitata e refertata. Il racconto fornito dalla vittima è agghiacciante soprattutto per la presenza di un’altra ragazza, la sorellastra, che avrebbe condotto la 14enne nella trappola consegnandola ai due violentatori, attendendo la conclusione delle “operazioni” per riprendersi la ragazzina. Sotto processo sono finiti Iaquinto Angelo e suo fratello Pietro, rispettivamente, all’epoca dei fatti di 30 e 32 anni. Secondo quanto accertato dalla Procura sammaritana i due fratelli nell’aprile del 2018, nella zona alta di Piedimonte Matese, aggredirono la ragazzina strappandole i vestiti nel tentativo di avere un rapporto sessuale con lei. Pietro aveva il compito di tenerla ferma, Angelo quello di abusare sessualmente di lei. Prima di “riconsegnarla” alla sorellastra che era poco lontano, la minacciarono di ritorsioni in casa avesse raccontato l’accaduto. I due imputati sono difesi dall’avvocato Carlo De Stavola mentre la vittima è difesa dall’avvocato Giuseppina Castaldo.

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