Sparanise – Dopo circa due anni dallo scioglimento dell’amministrazione comunale allora guidata dall’ex sindaco Salvatore Martiello, arriva la sentenza del giudice sulla loro candidabilità. “Dichiara, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 143, 11° comma, D.Lgs n. 267 del 2000, Martiello Salvatore, Vitaliano Ferrara, e Spinosa Mirella non candidabili alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché’ alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso del comune di Sparanise. Condanna le parti resistenti al pagamento, in favore del Ministero dell’Interno, delle spese del giudizio”.
Questa la sentenza emessa dal giudice lo scorso 28 gennaio 2025; tutto parte dal Decreto del Presidente della Repubblica del 19 dicembre 2022 pubblicato in G. U su proposta del Ministro dell’Interno e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 18/08/2000 n. 267, che sciolse il Consiglio Comunale di Sparanise, in quanto, dall’esito di approfonditi accertamenti, “forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione nonché il buon andamento ed il funzionamento dei servizi con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza nazionale”.
Secondo il giudice la domanda proposta dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Sparanise, tesa alla declaratoria di incandidabilità degli odierni resistenti, deve ritenersi fondata, sussistendo concreti, univoci e rilevanti elementi di collegamento indiretto degli amministratori con la criminalità organizzata di tipo mafioso e di forme di condizionamento degli amministratori odierni convenuti; collegamento indiretto e forme di condizionamento che hanno determinato un’alterazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi così da compromettere l’imparzialità nell’azione dell’amministrazione comunale.
