Marzano Appio (di Nicolina Moretta) – Nella “Giornata della Memoria”, 27 gennaio 2025, cinque “nonni”, figli dei deportati dai nazisti: i tre fratelli Anna, Erasmo ed Enzo Carcieri ed Eugenia Petrella e Mario Caraccio sono entrati nel plesso scolastico della scuola Primaria di Marzano Appio, Istituto Comprensivo di Mignano M.L. Marzano. Ad accoglierli le maestre e gli alunni. Il padre dei fratelli Carcieri fu deportato ad Auschwitz. La figlia Anna mostra agli alunni la foto del padre, Pasquale. Il numero “496” sulla giacca, il volto smunto dalla fame e lo sguardo di chi è consapevole di non essere più padrone del proprio destino. La signora Anna chiede ai bambini se mangerebbero le bucce di patata e spiega loro come in un campo di concentramento anche quel cibo fosse ambito. Il signor Mario ricorda la prigionia del padre, Giovanni. La fuga dai nazisti e la compassione di una famiglia francese che a rischio della vita lo nascose in un pagliaio. I tedeschi infilarono i loro fucili nella paglia, ma non lo scoprirono. La signora Eugenia racconta del ventennio fascista italiano: le purghe agli oppositori, il pane razionato con la tessera e della povertà assoluta. Tutti e cinque i relatori ringraziano le maestre e invitano i piccoli a coltivare amore e speranza. La signora Eugenia va oltre: “Le guerre sono sofferenze per i bambini. E vogliono andare su Marte! Fate vivere bene chi non ha potere!” Uno scrosciante applauso e lei ancora precisa: “Sono così grazie al mio maestro, Alberto Antignano, e con la Preside Marisa Cortellessa ho iniziato a raccontare nelle scuole.” Applausi e abbracci dei bambini a tutti e cinque i “nonni” che hanno raccontato la storia.
