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NAPOLI / CASERTA – TERRA DEI FUOCHI, LA CAMORRA DOPO AVER AVVELENATO POTREBBE METTERE LE MANI SULLE BONIFICHE –

CASERTA / NAPOLI – Terra dei fuochi, terra avvelenata. La camorra e il sistema misto “affari-politica-criminalità” dopo aver lucrato sversando i rifiuti, ora potrebbe guadagnare ancora mettendo le mani sulle bonifiche per le quali arriveranno milioni e milioni di euro. Il sistema di imprenditori senza scrupoli, politici corrotti e criminalità organizzata dopo aver avvelenato interi territori si prepara a mettere le mani sul business multimilionario del risanamento. La camorra non sia un alibi. La responsabilità è politica. Amalia De Simone, giornalista di inchiesta che lavora per Corriere.it e che da anni si occupa della Terra dei Fuochi, è lapidaria. Certo, precisa, la camorra è al centro del business dei rifiuti, ma chi ha firmato contratti illegittimi, chi ha permesso lo sversamento di percolato in mare? Chi ha fatto finta di fare le bonifiche in questi anni? E ricorda, nell’intervista che ci ha rilasciato, gli incontri certi e di (presunti) accordi tra apparati dello Stato, servizi segreti e camorra con al centro la latitanza del boss dei casalesi Zagaria e la vicenda dell’emergenza rifiuti.  L’attenzione sui morti e sulle bonifiche – Amalia ne è certa – è quanto meno sospetta. Vuol dire che ci sono i soldi e si vuole «convincere» l’opinione pubblica delle necessità delle bonifiche. Che certo vanno fatte, ma bisogna monitorare, tenere sotto controllo i bandi e gli appalti. Fare le radiografie alle società che partecipano alle gare e a cui saranno affidati i lavori. La capacità della criminalità organizzata di infiltrarsi, mimetizzarsi è spaventosa. Il rischio altissimo è che metta le mani sui soldi stanziati per bonificare chi si è arricchito avvelenando il territorio. «Oggi parliamo delle bonifiche al Sud – aggiunge – fra qualche anno parleremo di quelle al Nord, visto che ora è lì che stanno sversando.  D’altra parte negli anni passati si è assistito allo spreco di una mole immensa di denaro pubblico in nome di bonifiche mai viste. Un sistema, quello delle bonifiche fantasma (la Legge Ronchi del 1997 istituisce 57 Sin –  Siti di Interesse Nazionale, aree gravemente inquinate per cui lo Stato italiano ritiene indispensabile la bonifica), ben descritto e documentato dai giornalisti Andreina Baccaro e Antonio Musella nel libro-inchiesta Il Paese dei veleni. Biocidio, viaggio nell’Italia contaminata.

 

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un commento

  1. Vorrei trovare il modo per incriminare tutti i politici che hanno permesso tutto ciò e soprattutto i vari ministri dell’ambiente che si sono succeduti fino ad oggi che, a mio avviso sono i massimi responsabili di questo crimine e portarli d’avanti alla corte internazionale per i diritti dell’uomo con l’accusa di crimine contro il pianeta e genocidio. Ciedeo cortesemente se qualcuno di voi può cortesemente suggerirmi come precedere, grazie infinite.