Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – A Sessa Aurunca succede di tutto, e anche questa volta a rubare la scena è lui, Lorenzo Di Iorio, il sindaco con la tessera del Partito Democratico che però sembra divertirsi a giocare in trasferta… rigorosamente nel centrodestra. Un caso curioso, soprattutto considerando che, per lo statuto del PD, è l’unico che quella tessera non dovrebbe proprio averla. La commissaria provinciale Susanna Camusso, inflessibile custode delle “tavole della legge” del PD, ha fatto cadere la scure dello statuto su Oliviero, Schiavone e Sasso, rei di non aver rispettato le sacre regole del partito. E mentre a loro viene negata la tessera, Di Iorio se la tiene stretta, nonostante i suoi “abbracci” politici con figure del centrodestra che farebbero arrossire persino un elettore di Forza Italia. Ripercorriamo le sue gesta. Di Iorio, eletto con un esercito di liste civiche, ha scelto assessori e alleati che di progressista hanno ben poco. Tra questi spicca il vicesindaco Italo Calenzo, una bandiera del centrodestra locale, e Sabrina Izzo, vicina a Giovanni Zannini, anch’egli orbitante attorno a Forza Italia. E come dimenticare Francesco Brasile, vicino al deputato di Fratelli d’Italia Gimmy Cangiano. Cangiano, del resto, sembra un habitué a Sessa Aurunca, fotografato spesso al fianco del sindaco. E quando non è Cangiano a farsi vedere, è Di Iorio che si fa immortalare a Roma con i big di Fratelli d’Italia. Con ospiti del calibro di Vittorio Sgarbi e Gennaro Sangiuliano (che a un certo punto sembravano pronti a ricevere la cittadinanza onoraria), Sessa Aurunca ha visto più centrodestra in due anni che un congresso di Forza Italia. Eppure, per la Camusso tutto questo non sembra un problema. Il suo silenzio su Di Iorio fa sorgere una domanda legittima: “è stato dimenticato nel mucchio o, più semplicemente, non lo si considera parte delle dinamiche locali?” Perché a Sessa, dove tutti si conoscono, risulta difficile credere che il sindaco che gioca a tutto campo con il centrodestra possa davvero rappresentare i valori del PD. Forse, più che una tessera del PD, Di Iorio dovrebbe pensare a una collezione di abbonamenti politici, perché sta dimostrando di saper giocare (bene) con tutte le squadre. Ma, cara commissaria Camusso, almeno la prossima volta aggiungiamolo al “calderone” delle sanzioni, tanto non sarà una grande perdita per il partito democratico, promesso.
