Provinciali – Toto-nomi per la presidenza della Provincia: chi correrà dopo Magliocca? In lizza Mirra, De Filippo, Di Iorio e Di Leone

Provinciali (di Tommasina Casale) – Con le dimissioni del presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, si apre ufficialmente il toto-nomi per la sua successione. Le elezioni di secondo livello, riservate ai sindaci e consiglieri comunali, si terranno probabilmente tra circa tre mesi, salvo slittamenti decisi dal governo. Intanto, nei partiti si delineano i primi schieramenti, con candidature che potrebbero riservare sorprese. Per il centrosinistra il nome più quotato è quello di Antonio Mirra, sindaco di Santa Maria Capua Vetere, già candidato alle ultime elezioni provinciali ma sconfitto. Mirra potrebbe riprovarci, sostenuto da tutto il centro sinistra e, forse nuovamente dal presidente del consiglio regionale, Gennaro Oliviero. Al momento però, i rapporti di forza all’interno dell’area del Pd sono mutati, e Oliviero potrebbe decidere di puntare su un altro profilo. Nella rosa dei papabili, si parla di alcuni sindaci del Matese ancora vicini a Oliviero, oppure, in un’ipotesi più ardita, del sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio. Quest’ultimo, pur oscillando tra ambienti di destra e sinistra a livello regionale e nazionale, sembra sempre pronto a riallinearsi con Oliviero. Una candidatura che, però, resta ancora nel campo delle ipotesi, dato che Oliviero è una nota stonata tra i vertici del Pd. Sul fronte del centrodestra, le grandi città potrebbero giocare un ruolo chiave, data la maggiore ponderazione dei loro voti. Con l’amministrazione di Marcianise in bilico, però, il quadro è incerto. Un nome in evidenza potrebbe essere quello del sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo, recentemente approdato in Forza Italia. La sua candidatura potrebbe rappresentare una scelta strategica per il partito azzurro. La Lega, al momento fuori dai giochi principali, potrebbe tentare di proporre un  l’outsider giovane e dinamico come il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, considerato un amministratore infaticabile e vicino al coordinatore regionale della Lega, l’onorevole Giampiero Zinzi. Però, questa opzione potrebbe concretizzarsi solo con elezioni a breve termine e se le votazioni per le amministrative che si tennero nel 2020 slittassero alla primavera del 2026, altrimenti Di Leone non sarebbe più candidabile a causa della scadenza del suo mandato. Tutto resta in bilico, non solo per le alleanze e le strategie locali, ma anche per la possibilità che il governo decida di posticipare le elezioni provinciali. Con uno scenario così fluido, i partiti si preparano a battaglie interne e a possibili colpi di scena.

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