Caserta (di Tommasina Casale) – Con le dimissioni definitive del presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, si apre una fase di incertezza istituzionale e politica per l’ente. La gestione del passaggio di poteri richiede l’interpretazione dello statuto provinciale e del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), lasciando spazio a scenari complessi che potrebbero includere ricorsi e l’intervento della Prefettura. Lo statuto della Provincia di Caserta disciplina i casi di impedimento permanente, decadenza o decesso del presidente, stabilendo che il vicepresidente assume le funzioni fino all’elezione di un nuovo presidente. Però, non menziona esplicitamente il caso delle dimissioni, che sono invece regolate dal TUEL. Secondo l’art. 53, comma 3 del TUEL, le dimissioni di un presidente della provincia diventano efficaci e irrevocabili dopo 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio provinciale. In tal caso, si procede automaticamente allo scioglimento del consiglio provinciale, con la conseguente nomina di un commissario straordinario che guiderà l’ente fino a nuove elezioni. Il caso si complica con la decisione di Magliocca, poco prima di formalizzare le sue dimissioni, di rimuovere il vicepresidente Marcello De Rosa e conferire l’incarico Gaetano Monaco. Una mossa che ha scatenato polemiche e che potrebbe aprire la strada a diversi ricorsi, sia da parte di De Rosa e del suo gruppo, sia da parte di altre forze politiche. In particolare, va sottolineato che la nomina di Monaco ha generato tensioni anche all’interno della Lega, il suo partito di appartenenza. Il coordinatore regionale del partito, Giampiero Zinzi, ha annunciato l’espulsione di Monaco, definendo la sua posizione incompatibile con quella del partito. La Lega, che si è sempre posta alternativa a Magliocca, potrebbe quindi unirsi al fronte dei ricorsi, aggiungendo ulteriore complessità alla vicenda Se i ricorsi dovessero contestare la legittimità della nomina di Monaco, la Prefettura potrebbe decidere di nominare un commissario straordinario, sia per risolvere l’impasse amministrativa sia per condurre l’ente a nuove elezioni, evitando ulteriori tensioni. I consiglieri provinciali, eletti con un sistema di secondo livello separato da quello del presidente, restano in carica. Quindi, la Prefettura di Caserta potrebbe dover affrontare una situazione intricata, tra ricorsi potenziali e richieste di chiarezza da parte delle forze politiche. Nel frattempo, il clima politico resta teso, con la presidenza dell’ente in bilico tra il commissariamento e il possibile ritorno alle urne.
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