CELLOLE – Bomba “fetecchia” in municipio, Piantedosi: fu attentato mafioso. Non ci sono più i camorristi di una volta (per fortuna)

CELLOLE – Una “bomba fetecchia” collocata in municipio è bastata per far diventare l’ente municipale “vittima della mafia”. Almeno questo avrà pensato il Ministro Piantedosi, uno che ha subito mostrato empatia per la fascia tricolore Guido Di Leone tanto che il 7 agosto del 2023 visitò Cellole. Secondo il Ministro ciò che accade nel dicembre del 2023 fu un attentato di camorra. Ne sembrò convinto subito il sindaco Guido Di Leone. Non fu della stessa opinione il parroco del paese che affermò: “la camorra non avrebbe sbagliato”. E come dargli torto?
Se quell’ordigno rudimentale fosse stato confezionato e collocato realmente dalla malavita organizzata, allora si potrebbe affermare, con sollievo, che non ci sono più i camorristi di una volta. Ora sono capaci solo di confezionale “bombe fetecchie”. Intanto, il Comune di Cellole è stato inserito dal Ministero dell’Interno nell’elenco dei beneficiari di finanziamenti destinati a sostenere le vittime di mafia e atti violenti. Per questa ragione il municipio cellolese ha ricevuto un riconoscimento economico (secondo alcuni circa 8mila euro). Ma più della somma in denaro l’inserimento di Cellole in quell’elenco speciale vale una enorme “medaglia” sul petto della fascia tricolore che assicura: “Non mi muoverò di un centimetro dalla mia posizione, come ho sempre fatto e come continuerò a fare.”

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