Pensione di invalidità: come funziona?

La pensione di invalidità è una prestazione a carattere assistenziale, erogata da INPS, destinata a quelle persone affette da disabilità o malattie che vanno a ridurre la loro capacità di condurre una vita autonoma.

A differenza dell’assegno ordinario di invalidità, la pensione viene erogata indipendentemente dal versamento di contributi nel corso della vita del percettore.

Mentre infatti l’assegno ordinario di invalidità richiede l’aver versato contributi lavorativi, la pensione di invalidità civile può essere erogata anche a chi non ha mai versato contributi.

Fatta questa necessaria premessa, vediamo come funziona la pensione di invalidità, quali sono i requisiti ed i limiti reddituali.

Pensione di invalidità: quali requisiti?

Per accedere alla pensione di invalidità è necessario essere in possesso di svariati requisiti: sanitari, anagrafici, di reddito e di residenza. Analizziamoli.

Requisiti sanitari

Quanto ai requisiti sanitari, è necessario avere un’invalidità di almeno il 74%. Il grado di invalidità viene valutato da delle Commissioni mediche.

Come premesso, il  limite minimo, in percentuale, è del 74%. Al di sotto di tale percentuale, non si ha diritto alla pensione di invalidità.

Requisiti anagrafici

La pensione di invalidità civile viene erogata a soggetti di età compresa tra i 18 ed i 67 anni. Prima di tale età, i minorenni hanno invece diritto alla cosiddetta indennità di frequenza, una forma di sostegno per le famiglie con figli minorenni a carico che abbiano una forma di invalidità.

Inoltre, dopo i 67 anni, la pensione di invalidità civile, ricordiamo, si trasforma in assegno sociale.

Requisiti di reddito

Quanto ai requisiti reddituali, la pensione di invalidità è concessa solo secondo determinate soglie, stabilite annualmente.

Attualmente, per il  2024, la soglia di reddito personale è di circa 5.391,88 euro annui (importo indicativo, soggetto a variazioni annuali).

Residenza e cittadinanza

E’ altresì richiesto il requisito di residenza. La persona che richiede la pensione deve essere residente in Italia.

Possono fare domanda sia i cittadini italiani che i cittadini UE residenti in Italia. Anche i cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno possono comunque accedere alla prestazione.

Le revisioni periodiche della pensione

La pensione di invalidità è soggetta a visite di revisione da parte dell’INPS, con il fine di verificare che le condizioni di salute del beneficiario siano rimaste le medesime.

Solitamente, i controlli avvengono ogni 3 anni, al termine dei quali potrebbero esserci 3 differenti esiti:

1: le condizioni del beneficiario sono invariate, dunque la pensione viene rinnovata per altri 3 anni

2: le condizioni sono peggiorate,  e quindi questo potrebbe dare luogo a ulteriori benefici

3: le condizioni sono migliorate: e questo potrebbe dare luogo alla decadenza dal beneficio.

Nel primo caso, non si pone problema alcuno. Nel secondo caso, ovvero quando le condizioni peggiorano, se si tratta di un peggioramento che comunque comporta un grado inferiore al 100% (ovvero, che porta all’inabilità) non si ha diritto a ulteriori benefici.

Quando, invece, si tratti di un peggioramento che porti ad un grado di infermità pari al 100%, in questo caso il beneficiario ha diritto alla pensione di inabilità, oltre che, eventualmente, all’accompagnamento.

Importi pensione di invalidità

Come per i limiti reddituali, anche l’importo della pensione di invalidità civile è fissato annualmente dall’INPS.

Attualmente, nel 2024, l’importo della pensione è pari a circa 313,91 euro mensili (indicativo e soggetto a variazioni annuali).

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