Ultim'ora

NAPOLI / CASERTA – Terra dei fuochi, l’ex assessore Velardi attacca Don Patriciello ma il popolo insorge: “Caro Velardi, di fronte a Patriciello tu e la tua sinistra siete meno di zero”

NAPOLI / CASERTA –  Dice che Patriciello ora “va di moda”, che è un “piccolo sciacallo”. Dice un sacco di cose che provo vergogna (per lui) ad elencare, che sono come i veleni di cui siamo stati sommersi in vent’anni. Dice cose dettate dall’ignoranza, soprattutto, quella becera ignoranza tanto cara ai politici, in particolare ai politici di sinistra. Quella stessa sinistra che in vent’anni non ha detto né “A” né “B”, che è stata a guardare mentre Bassolino ci devastava anima e corpo, e che però, quando Antonio è passato di moda (perché quella sì che era una moda), allora giù a puntare il dito contro il vecchio governatore, ghigliottinato dalla monnezza.
Perché, parliamoci chiaro, dispiace che Velardi non abbia capito niente. Che non siano stipati per strada, i rifiuti (quella è solo la punta dell’iceberg), ma interrati nelle campagne, che non siano solo sull’asse mediano, o sotto i cavalcavia, ma mischiati alla terra su cui si coltivano prodotti che mangiamo quotidianamente da anni e che ci hanno irrimediabilmente compromessi, tutti, tranne lui, forse, che vive a Roma, nella sua bella casa all’ombra del Colosseo.
E come fa a saperlo, del resto? Velardi non ha mai affondato le sue Clarks nel lordume dove io ho perso un paio delle mie scarpe. Il lordume di Orta di Atella, o di Giugliano, dove cammini in un paesaggio spettrale, come se fossi sulla Luna, su montagne di terreno da cui fuoriescono rifiuti. Non è mai venuto a Caivano, dove dalla stessa terra emergevano non materassi, o sedie rotte, o sacchetti della spazzatura come quelli che riempie lui di sera, nella sua bella casa, ma bidoni e bidoni e bidoni di vernici e solventi.
Perché diciamoci la verità, c’è una sinistra – a cui Velardi appartiene e di cui detiene la corona di “reginetto” – che sa molto di radical chic, di controtendenza, che pretende di dettare moda e maniere e manco sa dove finisce Orta e dove inizia Frattamaggiore. Che, fosse per loro, San Giovanni a Teduccio dovrebbe essere rasa al suolo. Che: la periferia? Tutto degrado, facciamo fuori tutti quanti con una bella pulizia etnica, che sono niente. Che in vent’anni di governo della sinistra non hanno saputo fare o dire nulla, lo zero politico, il niente.
Venite a mettere i vostri piedini abituati a calpestare i suoli di Chiaia, via Calabritto e piazza dei Martiri nel lordume di Orta e di Succivo, poi magari ne riparliamo. E giù le mani da Patriciello, Velardi, che il nostro piccolo grande parroco sta là come un emblema del vostro fallimento. Perché tu, che in politica sei nato e cresciuto, dovresti avere l’onestà di ammettere che quando arriva un prete a catalizzare un popolo (fosse anche un popolo di monnezza), vuol dire che tu e tutta la razza politica a cui appartieni avete fallito. Sei kaput, Velardi. Zero. Di fronte a un uomo della statura di Padre Patriciello sei meno di niente. Meno di quelli che i veleni li hanno interrati. Perché se i camion pieni di lordume settentrionale portato qui dalla nostra gente non li abbiamo visti noi, non li hai visti neanche tu. Ma tu sei colpevole due volte, perché eri tra quelli che, a noi, ci avrebbero dovuti difendere. (Ilaria Puglia)

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …