Pignataro Maggiore / Vitulazio – Emergono dettagli incredibili e per certi versi raccapriccianti dalle prime notizie che trapelano nell’ambito dell’inchiesta che ha portato oggi alla perquisizione degli uffici e della casa del presidente della provincia di Caserta e sindaco di Pignataro Maggiore, Giorgio Magliocca. Secondo l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Magliocca avrebbe “convinto” gli uffici della provincia e quelli del proprio comune ad affidare lavori ad alcune ditte che avrebbero poi elargito un contributo (circa 40mila euro) alla squadra di calcio di Vitulazio. Il presidente della stessa, a sua volta, avrebbe licenziato l’allenatore per assumerne uno indicato dallo stesso Magliocca. Una manovra necessaria per favorire, come calciatore dello stesso Vitulazio, il figlio di Giorgio Magliocca. Una cosa simili, accusa la procura, Magliocca avrebbe fatto nel precedente campionato con il Gladiator giovanili dove militava sempre il figlio di Magliocca.
Stamattina, i carabinieri hanno perquisito gli uffici e l’abitazione di Giorgio Magliocca, ma anche le residenze di altre 9 persone. I reati contestati sono diversi: atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione, frode, subappalto non autorizzato:
Giorgio Magliocca, 49 anni, presidente della provincia e sindaco di Pignataro,
Gerardo Palmieri, 50 anni, dirigente Viabilità e Trasporti della Provincia;
Marcello Baldo, 48 anni, responsabile dell’area Tecnica di Pignataro Maggiore;
Clara Di Patria, 41 anni, architetto della provincia,
Gianpaolo Benedetti, 42 anni,
Alfonso Raimondo, 59 anni, di Santa Maria Capua Vetere,
Cosimo Rosato, 67 anni, di Marcianise;
Alfonso Valente, 54 anni, di Marcianise;
Luigi De Lucia, 68 anni, di Vitulazio;
Alfonso De Lucia, 31 anni, di Vitulazio.
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