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foto di repertorio

Castello Matese / Gioia Sannitica / San Gregorio Matese – Affari e politica, il caso Zannini scuote il Matese, perquisite le case di 3 professionisti.

Castello Matese / Gioia Sannitica / San Gregorio Matese – Lo scorso 3 ottobre 2024 i carabinieri sono piombati a Gioia Sannitica e San Gregorio Matese per perquisire le abitazioni di tre professionisti, tutti componenti della commissione ambiente del comune di San Gregorio Matese. Si tratta di Giuseppe Romano residente nel centro di Gioia Sannitica e Luigi Marra residente sempre a Gioia Sannitica, precisamente nella frazione Calvisi. Perquisita  a San Gregorio Matese anche l’abitazione di Arianna De Lellis, anche lei componente della commissione ambiente del comune di Castello Matese.
Le perquisizioni eseguite alcuni giorni fa dai carabinieri del comando provinciale di Caserta – nell’ambito dell’indagine a carico del consigliere regionale Giovanni Zannini e del suo amico imprenditore Alfredo Campoli – hanno permesso di scoprire e sequestrate una ingente somma di denaro che supererebbe i 500mila euro. Tanti soldi, non tutti in un solo posto, chiaramente, mazzette di banconote sequestrate nel corso delle perquisizioni eseguite a casa del consigliere regionale di Mondragone, degli altri sei indagati e dei cosiddetti terzi, cioè di quelle persone che risultano implicati nell’indagine, ma per i quali, finora, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere non ha ipotizzato la commissione di reati. I carabinieri, lo scorso 3 ottobre, hanno perquisito diversi edifici, fra essi lai casa di Giovanni Zannini (indagato per corruzione e concussione), l’abitazione di Alfredo Campoli, le abitazioni di Paolo e Luigi Griffo, Ciro Ferlotti e Giuseppe Ruggiero, tutti indagati. I carabinieri hanno perquisito inoltre, Orlando De Martino (autista e uomo di fiducia di Zannini), Vincenzo Burgo, Francesco Melchiorre, Antonio Scuotto (dipendente della FC Multiservice di Campoli). Perquisite pure le abitazioni, Arianna De Lellis, Giuseppe Romano, Luigi Marra, tutti componenti della commissione Ambiente del comune di Castello Matese.
Alla luce delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, appare sempre più evidente il “sistema” messo in piedi dal consigliere Regionale Giovanni Zannini per affrontare e risolvere qualsiasi “problema” che si possa disturbare gli affari degli amici. E la rete costruita negli ultimi anni da Zannini coinvolge tutti i settori della vita della nostra provincia, non solo quello politico. Nelle carte dell’inchiesta figurano diverse persone, tra cui molti amministratori locali del Casertano vicini a Zannini, nessuno dei quali indagato, in particolare i sindaci di Cancello e Arnone e di Castello del Matese, Raffaele Ambrosca e Salvatore Montone che, secondo l’accusa,  hanno aiutato Zannini nelle sue manovre ritenute illegittime dalla Procura, a dimostrazione dell’ampiezza e del radicamento sul territorio del sistema di relazioni creato negli ultimi anni dal consigliere regionale che sostiene De Luca.
Emblematico l’episodio dell’impianto per la produzione della mozzarella di bufala realizzato a Cancello e Arnone dagli imprenditori Luigi e Paolo Griffo (entrambi indagati), che avevano chiesto il finanziamento ad Invitalia, società del Mef, e per averlo avrebbero dovuto presentare, come spiegato in due note emesse nel 2022 dal Dipartimento competente della Regione Campania, la valutazione di incidenza ambientale, la cosiddetta “Vinca”. L’intoppo era che l’impianto era già stato realizzato, e peraltro in zona Sic Natura, senza alcuna valutazione ambientale. Due funzionarie della Regione, entrambe sentite dalla Procura, hanno confermato di aver ribadito a Zannini nel luglio del 2023 la necessità di presentare la Vinca e che il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Cancello e Arnone per l’impianto sarebbe stato dichiarato nullo. A quel punto Zannini ha escogitato una manovra per aggirare l’ostacolo, chiedendo e ottenendo dal Comune di Castello del Matese, attraverso il sindaco Salvatore Montone, di intervenire nella procedura, essendo l’ente matesino dotato di Commissione Ambiente Vinca; a quel punto il Comune di Cancello e Arnone, grazie al sindaco Ambrosca, ha presentato alla Regione richiesta di delega in materia di Vinca, dopo aver stipulato una convenzione con Castello del Matese. Alla Commissione Vinca del comune matesino arriveranno relazioni, su cui interverranno cinque professionisti, ritenute false, come quella che indica una distanza dell’impianto dal Sito Natura 2000 di 620 metri o che l’impianto è da realizzare quando invece era già stato edificato. Alla fine la Commissione si esprime sulla non assoggettabilità a Vinca dell’impianto, il Comune di Cancello e Arnone emette il documento finale e i Griffo avranno i finanziamenti di quasi 10 milioni di euro da Invitalia.

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