Sparanise – Era stato licenziato con disonore perché accusato di aver assunto droga e coinvolto in una indagine sullo spaccio di sostanze stupefacenti. A distanza di oltre un anno dal licenziamento, Salvatore Duracci, ha ottenuto la vittoria davanti ai giudici del Tar Campania ai quali si era rivolto per chiedere, appunto, l’annullamento del provvedimento disciplinare. Una vittoria che trova le radici all’interno di alcuni vizi procedurali alla base del procedimento disciplinare. In particolare, il carabiniere non sarebbe stato informato della possibilità di poter ripetere il test contestato. Cosa che comunque ha fatto spontaneamente con due test successivi, effettuati presso l’Asl di Caserta, che risultarono negativi.
All’epoca dei fatti il 40enne di Sparanise era un carabiniere in servizio in una stazione della provincia di Caserta. L’indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Capua, allora diretta dal colonnello Minutoli, accertò che l’appuntato era coinvolto in un’attività di spaccio. Il pubblico ministero chiese gli arresti domiciliari per Salvatore Duracci, ma il Giudice per le Indagini Preliminari decise di lasciarlo a piede libero. Lo scorso agosto il Ministero della Difesa, Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, decretò la rimozione per motivi disciplinari dell’ex appuntato Duracci, con cessazione immediata dal servizio permanente. Contro questa decisione Duracci presentò ricorso al Tar del Lazio ma i giudici del Tribunale Amministrativo si dichiararono non competenti per territorio. Il ricorrente, quindi, riassunse entro 30 giorni il ricorso davanti ai giudici del Tar di Napoli che hanno accolto il suo ricorso.
Leggi anche: