CELLOLE / PERUGIA – “… il reato contestato, i fatti che lo hanno determinato, aggiunti alla personalità di Pierluigi Casale, ai suoi precedenti penali, rendono attuale e concreto il pericolo che Casale possa commettere delitti della stessa specie di quello per cui si trova sotto processo a Perugia…”. Questo, in sostanza, scrive il giudice nel provvedimento con cui “libera” l’imputato dal braccialetto elettronico.
Si capisce, così, chiaramente, che non c’è alcuna svolta nel processo che vede Pierluigi Casale alla sbarra con alcuni gravi accuse fra cui l’incendio dell’auto della sua ex fidanzata. Quanto stabilito dal giudice rappresenta provvedimento che incide solo (e in modo parziale) sulla misura cautelare, non nel merito del processo. Se poi si legge il provvedimento emesso dal giudice del Tribunale di Perugia, si capisce la realtà dei fatti.
Casale è stato “liberato” dal braccialetto elettronico – a cui era sottoposto dal 5 aprile del 2023, quindi da 18 mesi – per due ragioni principali: il buon comportamento dell’imputato durante questi 18 mesi nei quali non ha mai violato le restrizioni; è un equo conteperamento fra le esigenze della parte offesa e quelle dell’imputato.
Restano attive – così come disposto dal giudice – tutte le altre restrizioni a carico di Casale: non potrà in alcun modo avvicinarsi alla parte offesa, né potrà tentare, con qualsiasi mezzo, di comunicare con Dalma Migliorati.
Un giornalista per essere tale, e quindi per essere minimamente credibile, prima di scrivere di qualsiasi fatto deve leggere i documenti relativi, capirli (se non ci riesce farsi aiutare) e poi pubblicare.
Tagscaserta cellole perugia Pierluigi Casale
Guarda anche
Santa Maria a Vico – Abortisce in bagno, sul posto soccorsi e Carabinieri
Santa Maria a Vico – Nella mattinata di oggi, una donna extracomunitaria al quinto mese …