Sessa Aurunca (di Tommasina Casale) – Due indizi fanno una prova, e l’avvicinamento tra Antonio Fusco, candidato sindaco e ora nelle file della maggioranza di Lorenzo Di Iorio, e Gennaro Oliviero, presidente del consiglio regionale, sembra prendere forma. Dopo una lunga chiacchierata nella stanza del presidente del consiglio comunale di Sessa Aurunca nei giorni scorsi, ieri sera pare si sia arrivati addirittura a cena a casa dello stesso Oliviero. Ora, è chiaro che andare a cena da Oliviero non implica un cambio automatico di casacca politica. Ma, nel pieno di un periodo così delicato, con le elezioni regionali all’orizzonte e la guerra aperta con la famiglia Schiavone, il presidente del consiglio regionale non è tipo da sprecare una cena se non con un obiettivo ben preciso. Difficile immaginare che Oliviero non stia cercando di recuperare terreno, specie contro Schiavone, per guadagnare un vantaggio strategico in vista delle regionali. Certo, per Schiavone, la possibile perdita di Fusco non è esattamente uno shock. Non solo Fusco ha mantenuto una posizione amministrativa sempre distante, ma alle scorse elezioni europee si era già collocato in modo alternativo rispetto a Schiavone. Per il consigliere, quindi, Fusco non è mai stato un alleato particolarmente affidabile, e la sua uscita di scena potrebbe non rappresentare una grande perdita. Però, il vero nodo da sciogliere sarà capire come Fusco si posizionerà nei confronti di “Azione”, il partito che aveva scelto durante le politiche passate e per il quale aveva espresso il proprio voto alle scorse europee. Con l’attuale panorama politico in evoluzione e le tensioni interne, sarà interessante vedere se Fusco rimarrà fedele al progetto di Carlo Calenda o se deciderà di rivedere le proprie scelte politiche alla luce di nuovi sviluppi. Oliviero, intanto, potrebbe sfruttare ogni possibile alleanza per rafforzare la propria posizione, soprattutto in un momento in cui la sua ricandidatura nel Pd appare sempre più incerta. Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, sembra infatti poco incline a concedere il nulla osta per un terzo mandato, lasciando Oliviero in una posizione delicata, mentre appare sempre più certa la candidatura di Massimo Schiavone che, a differenza di Oliviero, è sempre più in linea con le direttive locali, regionali e nazionali del Pd.
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