Caserta (di Tommasina Casale) – Si dice che il potere logori chi non ce l’ha, e a guardare il panorama politico casertano, sembra proprio che Giovanni Zannini abbia preso questa massima alla lettera. Il consigliere regionale di Mondragone, libero da fastidiosi vincoli di partito, si è trasformato in una sorta di “signore feudale” della politica locale, dominando incontrastato il campo delle elezioni per l’Ente Idrico Campano (EIC). La sua forza? Semplice: mani libere e capacità di annullare anche i pochi che osavano non allinearsi. Tra questi, ricordiamo con affetto l’ormai defunto tentativo di resistenza del centrodestra casertano, capeggiato da Giampiero Zinzi della Lega. Una battaglia durata meno di un caffè al bar, perché, diciamolo chiaramente, Zannini non ha lasciato spazio nemmeno per una sfida simbolica. L’unica lista per l’EIC è la sua, e nessuno, nemmeno per sport, ha osato contrapporsi. La politica, qui, non è più una gara: è un monologo, e Zannini ne è il regista e protagonista indiscusso. Ma il colpo di scena, da manuale, è arrivato ieri, quando è emersa una notizia che ha fatto sorridere non pochi osservatori. Protagonista della vicenda, il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, che, da buon rivale di Zannini per questioni territoriali, ha dovuto fare un passo che fino a poco tempo fa sarebbe stato impensabile. liviero è stato costretto a bussare alla porta del suo rivale. E non personalmente, ovviamente, ma attraverso un suo fidato uomo. La richiesta? Un posto in lista per la sua fedelissima Lia Caterino, consigliera di Casal di Principe. Un gesto che, per usare un eufemismo, sa di resa. Dopo anni passati a sfidare Zannini sul campo politico, Oliviero ha dovuto riconoscere che, per restare in partita, era meglio trovare rifugio nell’unica lista possibile: quella del “dominus” di Mondragone. Morale della storia? In questa tornata elettorale per l’EIC, Giovanni Zannini ha dimostrato che, quando si comanda senza rivali, anche gli avversari di un tempo diventano umili ospiti.
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