Caserta / Grosseto – E’ indagato dalla DDA un imprenditore originario della provincia di Caserta ma da anni residente a Grosseto, per aver impiegato nella sua società soldi provenienti da un uomo, anche lui casertano, ritenuto contiguo al clan dei Casalesi. Questo è quanto emerso da un’inchiesta dei militari della guardia di finanza di Firenze e Vicenza, coordinata dalla Dda del capoluogo toscano, che hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo da 782mila 191 euro nei confronti di 10 indagati. I reati ipotizzati sono di “impiego di denaro e utilità di provenienza illecita”, “bancarotta fraudolenta”, nonché per la disciplina della “responsabilità amministrativa degli enti”. Inoltre, l’attività investigativa, svolta dal Nucleo Pef di Firenze – Gico e dal Nucleo Pef Vicenza con la collaborazione della Sezione Mezzi Tecnici dello Scico di Roma, ha permesso di individuare – spiega una nota del procuratore capo Filippo Spiezia – l’ imprenditore originario della provincia di Caserta, da anni stanziatosi nel grossetano, che avrebbe reimpiegato nella sua società negli anni 2017 e 2018 denaro illecitamente acquisito proveniente da un soggetto casertano, contiguo al clan dei Casalesi. Nell’ambito della medesima investigazione è altresì emerso che l’imprenditore avrebbe contribuito, unitamente ad altri soggetti indagati, al depauperamento e al fallimento, avvenuto nel 2020, di una società di costruzioni con sede a Verona. I destinatari del provvedimento di sequestro, a maggio, si erano visti notificare un avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte dell’autorità giudiziaria fiorentina.
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