TEANO – I lavori di restauro del monumento che ritrae il bandito mercenario Garibaldi e il re invasore piemontese, Vittorio Emanuele, sono stati commissionati dal comune di Mignano Montelungo nell’ambito di un progetto che coinvolgeva, oltre a Teano e Mignano Montelungo, anche altri tre municipi dell’Alto Casertano. E’ scritto chiaramente sul cartello esposto nei pressi del cantiere. Proprio quel cartello che indica i lavori in esecuzione sulla statua dello storico incontro in una delle principali piazze del capoluogo sidicino potrebbe far immaginare lo stato di confusione in cui naviga la macchina amministrativa teanese. Uno stato nel quale si dimentica il rispetto delle norme e la buona pratica della trasparenza. Sul cartello, infatti, manca il nome dell’impresa che esegue i lavori e manca il nome dei direttori di lavori che dovrebbe sempre essere indicato. In questo caso, invece, è indicato genericamente “ufficio tecnico”. Manca il nome del progettista ed altro ancora. Insomma, parlare di trasparenza è facile, si possono tenere conferenze lunghe intere giornate; applicarla in pratica, è sempre più “scocciante”.
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