TEANO – Uccise il rivale in amore e tentò di uccidere la sua amante: ex carabinieri condannato  a soli 14 anni

TEANO – La vita di un uomo vale davvero poco, almeno questo di potrebbe pensare leggendo la sentenza emessa dal giudice del tribunale di Cassino contro Giuseppe Molinaro, ex carabiniere che oltre un anno fa uccise il suo rivale in amore e tentò di uccidere anche la sua amante. Appena 14 anni di carcere per punire un delitto efferato e crudele. Il tribunale di Cassino lo ha ritenuto colpevole di avere assassinato con la sua pistola d’ordinanza il direttore dell’albergo Nuova Suio di Castelforte, Giovanni Fidaleo. E d’avere tentato di fare altrettanto con la guardia giurata Miriam Mignano con la quale aveva avuto una relazione.
Il delitto avvenne il 7 marzo 2023 a Castelforte (Latina) davanti all’hotel diretto dalla vittima, residente a San Giorgio a Liri (Frosinone). Nella ricostruzione dell’accusa, l’imputato, 57 anni, in servizio prima a Teano poi a Castelforte ed infine a Carinola (Caserta), era convinto che Miriam Mignano, di 31 anni, lo avesse lasciato per avviare una relazione con il direttore Giovanni Fidaleo di 66 anni. Accertato che quel pomeriggio i due si sarebbero incontrati, Molinaro gli ha teso un agguato ed ha fatto fuoco su entrambi esplodendo sette colpi di pistola.  Il sostituto procuratore di Cassino Chiara D’Orefice ha contestato all’imputato i reati di omicidio e tentato omicidio premeditati, stalking nei confronti della ex, distruzione di materiale dello Stato per avere esploso i 7 proiettili calibro ‘9 parabellum’ per motivi che non erano di servizio. Inoltre, gli aveva contestato anche il furto dello smartphone della donna alla quale lo aveva portato via dopo averla lasciata a terra ferita in modo grave e credendola morta. Il magistrato, al termine della sua requisitoria, ha chiesto una condanna a 17 anni e 4 mesi con la concessione delle attenuanti generiche (è incensurato) e la riduzione di un terzo sulla pena per il rito abbreviato. La difesa invece ha reiterato la sua richiesta di procedere con una perizia psichiatrica sulle condizioni dell’imputato al momento di sparare, considerando che già in passato era stato in cura. La condanna di oggi è stata inflitta dal giudice Massimo Lo Mastro per i soli reati di omicidio e tentato omicidio.

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