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Come aprire un conto corrente: tipi di conto disponibili, documenti necessari, costi e consigli utili

Nell’epoca attuale, l’apertura di un conto corrente si rivela essenziale, per non dire necessaria, per svariati motivi. Si tratta, infatti, di uno strumento davvero prezioso, sia perché permette di effettuare diverse operazioni, come pagamento e accredito.

In questo articolo vi proponiamo una panoramica su come aprire un conto corrente analizzando le principali tipologie, i documenti necessari, i costi e offrendovi alcuni consigli per quanto riguarda la scelta.

Principali tipologie di conto corrente

Esistono diverse tipologie di conto corrente. Ecco quelle più diffuse secondo quanto riportato dalla Banca d’Italia:

  • Conto corrente ordinario. Detto conto a consumo, si distingue per il fatto che le spese sono legate al numero di operazioni conseguite: più sono, più i costi sono ridotti.
  • Conto corrente a pacchetto. In questo caso risultano contemplati anche altri servizi tra cui l’uso di cassette di sicurezza, assicurazioni, gestione del risparmio e via dicendo. Se il conto è con franchigia, alcune operazioni sono gratuite. Se il conto è senza franchigia, il numero di operazioni gratuite risulta illimitato.
  • Conto corrente di base. Un conto pensato per chi ha necessità soltanto di servizi bancari basilari: prelievo di contanti, accredito di stipendio/pensione, carta di debito, versamento assegni/circolari/contanti, addebito delle bollette.

Oltre che presso una banca, il conto corrente può essere aperto alle poste. In quest’ultimo caso sarà possibile domiciliare unicamente le utenze che presentano una convenzione con Poste Italiane.

Quali documenti servono per aprire un conto corrente

Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, i documenti necessari per procedere all’apertura di un conto corrente sono i seguenti:

  • Copia del documento di identità.
  • Copia del codice fiscale o della tessera sanitaria.
  • Certificato di residenza (lo richiedono soltanto alcune banche).

Quanto costa un conto corrente?

Non esiste un costo fisso quando si parla di conto corrente: dipende dalle condizioni applicate dalla banca o dalle poste, in relazione alla tipologia e alle richieste effettuate.

Pertanto, occorre distinguere le spese fisse da quelle variabili. Vediamo entrambe nel dettaglio.

Spese fisse

Le spese fisse sono quelle che vengono sostenute sempre nel caso del conto corrente.

L’importo è legato alla varietà dei servizi collegati con il conto: dalla possibilità di usufruire di un portafoglio con titoli fino alla ricezione delle comunicazioni passando per l’estratto conto in forma cartacea, per citarne alcune. Solitamente “rappresentano circa i due terzi del totale” (fonte: Banca d’Italia).

Spese variabili

Le spese che risultano variabili dipendono dai canali di utilizzo e dal numero di operazioni conseguite. Generalmente incidono in maniera minore rispetto a quelle fisse.

Alcuni consigli

Visto che le spese fisse tendono a influire in maniera importante sui costi di un conto corrente il consiglio è quello di optare per prodotti finanziari che includono i servizi e il numero delle operazioni nel canone.

Altro aspetto da considerare sono gli interessi lordi che potrebbero essere maturati. Se presenti, comportano un aumento della somma inserita sul conto, rivelandosi un sistema interessante in termini di investimento.

Inoltre, da non sottovalutare le opzioni con canone gratis, anche per alcuni mesi, le quali consentono di risparmiare. Sono invece ormai imprescindibili i servizi di gestione da remoto e tramite app, che permettono di realizzare in pochi clic (e totale sicurezza) diverse operazioni.

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