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Sessa Aurunca – Oliviero pensa di creare una tartufaia nella pineta di Baia Domizia senza considerare che sta morendo a causa della cocciniglia tartaruga

Sessa Aurunca – Oliviero vuole creare una tartufaia nella pineta di Baia Domizia, ma non pensa ai pini infestati dalla cocciniglia tartaruga che potrebbero distruggerla da qui a pochi anni. Un problema serio, ben noto alla Regione Campania che, attraverso studi sui pini, ha riscontrato la gravità della situazione. Invece di intervenire tempestivamente e salvare la pineta, si decide di stanziare 100 mila euro per una festa del tartufo in un territorio dove il tartufo è inesistente. Il presidente del consiglio regionale della Campania, Gennaro Oliviero, ha annunciato la brillante idea di creare una tartufaia proprio nella pineta di Baia Domizia. Una pineta che, senza interventi adeguati e tempestivi, potrebbe presto non esistere più. “La sfida da realizzare nei prossimi anni è rendere il tartufo un prodotto che caratterizza questa zona,” dichiara Oliviero con tono solenne. “Per farlo dobbiamo unire le esperienze che hanno il compito di sostenere questa idea affinché, successivamente, sia poi il tartufo a promuovere il territorio”. Della serie: prima creiamo il tartufo dal nulla, poi sarà lui a farci diventare famosi. Non male come strategia! Durante il convegno “Il tartufo sessano, filiera, tipicità e nuova esperienza del territorio” a Sessa Aurunca, seguito da una degustazione (naturalmente di prodotti al tartufo acquistati fuori del territorio), si è parlato della geniale idea di trasformare una pineta morente in una tartufaia. Questo dimostra che il tartufo in zona non c’è mai stato. E perché allora spendere 100 mila euro di finanziamento regionale per promuovere un prodotto che non esiste?L’incontro è stato un viaggio surreale nel mondo del tartufo tra valorizzazione e prospettive inesistenti. Il sindaco di Sessa Aurunca, Lorenzo Di Iorio, ha colto l’occasione per fare il punto sulle molteplici attività in città: dalla festa della tammorra all’evento “Castello del gusto” dedicato al tartufo. “Fare il sindaco è massacrante sotto l’aspetto fisico”, ha detto Di Iorio, “ma devo dire che con l’aiuto del presidente del consiglio regionale Oliviero siamo riusciti a realizzare l’opera pubblica che è la base di tutto: la coesione sociale”. Certo, perché niente unisce più di un tartufo immaginario. Le vere domande che nessuno riesce a dare risposte è; “ perché spendere 100 mila euro per promuovere un prodotto inesistente? Mancano forse altri prodotti autentici da promuovere?

Nel frattempo, i pini della pineta di Baia Domizia continuano a morire. Un intervento tempestivo con tecniche adeguate come l’endoterapia con il principio attivo Abamectina avrebbe potuto fare la differenza. Ma, a quanto pare, tra un tartufo immaginario e la realtà di una pineta morente, la scelta è stata fatta. Se non si interviene rapidamente, potrebbe non esserci più una pineta in cui piantare i tanto agognati tartufi. Sulla questione di come creare una tartufaia in una pineta e le difficoltà annesse oltre ai tempi che sembrano biblici,  con ricerche scientifiche alla mano ne parleremo a breve

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