Giorgio Magliocca

Pignataro Maggiore – Le elezioni amministrative anticipate non sono un miraggio

Pignataro Maggiore (di Libera Penna) – Rino Formica, già ministro socialista della prima Repubblica e raffinato intellettuale liberalsocialista, che a 97 anni è molto più lucido di tanti giovani politici in attività, definì la politica come un intruglio di sangue e di merda. La frase ha una patina di qualunquismo e dà torto a Machiavelli, che considerava la politica come la nobile arte. È tuttavia molto efficace nel definire la politica attuale che nella merda ha trovato il suo habitat naturale. Dopo questa digressione di carattere generale, ricalcoliamo il percorso del nostro navigatore puntandolo in direzione della politica locale. Alla sola ipotesi di elezioni amministrative anticipate al 2025, nel caso Magliocca dovesse candidarsi alle regionali o alla presidenza della provincia, qualora l’elezione del consiglio provinciale e del presidente dovesse avvenire con il voto degli elettori e non con più elezioni di secondo livello, il sangue è iniziato a scorrere più veloce nelle vene dei politici pignatatesi ed è schizzata un po’ merda. Senza entrare nei particolari, non avrebbe senso affinare analisi politiche ragionando solo su delle ipotesi, ma ragionando in generale su un orizzonte politico dai confini non ancora definiti, si possono fare alcune considerazioni. La prima è che se al momento non c’è un’alternativa all’attuale maggioranza la colpa non è di Magliocca. La seconda è che non è nemmeno colpa delle informazione se Magliocca amministra da 25 anni, aggiornando e rinnovando le promesse elettorali di elezione in elezione, nonostante una propensione alla loro realizzazione molto bassa nella realtà e altissima sui social. Tantomeno è colpa della Proloco, che per realizzare qualche progetto per la comunità, non può non avere nell’amministrazione un canale privilegiato. È ovvio che chi si occupa di informazione e chi mette la faccia cercando di fare uscire dal torpore un paese in letargo non è immune da errori. Sarebbe opportuno, però, che chi punta il dito contro tutto e tutti, facesse un po’ di autocritica, evitando di perseverare negli errori che sono la forza di Magliocca, perché dovrebbe essere chiaro a tutti che i migliori alleati di Re Giorgio sono sempre stati i suoi oppositori, finti e veri che siano.

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