Roccamonfina / Mignano Montelungo – I giudici della Corte di Appello di Roma hanno confermato la condanna inflitta in primo grado a carico dell’imputato, un 30enne di Mignano Montelungo accusato e riconosciuto colpevole di aver perseguitato e più volte picchiato lo zio della moglie. Sul banco degli imputati Cristiano Daniele condannato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione perché riconosciuto colpevole di stalking e lesioni a danni dello zio della moglie. Furono i carabinieri della stazione di Roccamonfina – della compagnia di Sessa Aurunca – a cogliere in flagranza di reato il 30enne che, secondo l’accusa, aveva appena finito di picchiare, per l’ennesima volta, lo zio della moglie. Una lite che sembra nascere da questioni di eredità. La vittima, un 50enne di Roccamonfina – difesa dall’avvocato Ernesto De Angelis – nonostante le percosse riuscì ad allertare i carabinieri che giunsero sul posto in modo tempestivo cogliendo sul fatto Cristiano Daniele, 30enne residente a Mignano Montelungo, difeso dall’avvocato Palma di Cassino – che veniva bloccato e trasferito in caserma. La vittima, invece, veniva trasferito presso l’ospedale di Sessa Aurunca per le cure del caso. Su quei fatti, arriva la sentenza di secondo grado emessa dalla Corte di Appello di Roma.
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