Giuseppe Molinaro e Miriam Mignano

TEANO – Da carabiniere in folle assassino: respinta la ricusazione del giudice. Parte il processo per Molinaro

TEANO – E’ stata respinta la richiesta di ricusazione avanzata dai legali dell’imputato.  Secondo la Corte d’Appello, l’istanza di ricusazione è stata tardiva e presentata fuori dai termini, oltreché ad essere “manifestatamente infondata e generica”. I giudici romani hanno condannato Molinaro anche al pagamento di 1000 euro a favore della Cassa delle Ammende.
Fissata l’udienza, nei primi giorni del prossimo mese di settembre 2024, per il rito abbreviato di Giuseppe Molinaro accusato dell’omicidio del direttore dell’Hotel Nuova Suio di Castelforte Giovanni Fidaleo e del ferimento della ex compagna Miriam Mignano. Molinaro sarà davanti al Gup del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, lo stesso Gup Lo Mastro aveva rigettato la richiesta della difesa di far affrontare a Molinaro il giudizio condizionato alla perizia psichiatrica e all’acquisizione di alcuni documenti. La famiglia Fidaleo si è costituita parte civile, assistita dagli avvocati Costanza De Vivo e Raffaele Panaccione. Parte civile anche la parte offesa Miriam Mignano, difesa dall’avvocato Giuliana De Angelis. Molinaro, attualmente nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, deve rispondere di omicidio volontario, tentato omicidio e anche del furto del telefono della donna, Miriam Mignano, e dello stalking di cui si sarebbe reso protagonista non accettando la conclusione della sua relazione. Il movente del gesto è da ricondurre alla gelosia nutrita dal militare nei confronti della donna, con la quale Molinaro ha avuto una relazione sentimentale, successivamente terminata.

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