Gricignano di Aversa / Castel Volturno – Le condizioni cliniche di Francesca Oliva, giovane madre di Gricignano d’Aversa, morta a 29 anni alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno mentre portava in grembo 3 gemelli, di cui solo una sopravvissuta, sarebbero state falsificate. A confermarlo è il consulente della Procura nel corso dell’udienza celebrata dinanzi al giudice Norma Cardullo, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il consulente nel rispondere alle domande del pubblico ministero Gerardina Cozzolino e delle difese, sia di parte civile sia degli imputati, ha confermato le sue conclusioni, riportate nella sua relazione, riguardanti la manomissione della cartella clinica sul sistema informatico “Argo” e sulla somministrazione di un antibiotico, l’Unasyn, nonché sulle condizioni generali della paziente poi deceduta. Si torna in aula a metà settembre. Sono sotto processo il proprietario della clinica Vincenzo Schiavone, i medici Stefano Palmieri, Gabriele Vallefuoco e Giuseppe Delle Donne e due tecnici. I familiari di Francesca si sono costituiti parte civile. Mentre il medico Renato Bembo, che per l’alterazione della cartella clinica ha subito un processo per omicidio colposo, è stato poi assolto.
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