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Marcianise – Chiusura dello Stabilimento di Marcianise di Jabil Circuit Italia: Un Fallimento della Politica

Marcianise (di Tommasina Casale) – La Jabil Circuit Italia S.r.l. (JCI) ha annunciato la chiusura del proprio stabilimento di Marcianise, unica sede operativa dell’azienda in Italia, con conseguente licenziamento di 418 dipendenti. Questa decisione rappresenta un duro colpo per il territorio e un evidente fallimento delle politiche promesse in campagna elettorale per la tutela dell’occupazione e della manifattura italiana. Jabil Circuit Italia, parte del gruppo Jabil Circuit Inc., è attiva in Italia dal 2000 nel settore della manifattura conto terzi di prodotti elettronici ed elettromeccanici. Nonostante la lunga presenza sul territorio, l’azienda ha registrato negli ultimi anni una profonda crisi industriale, testimoniata da risultati operativi negativi. Negli anni, JCI ha intrapreso diverse iniziative per risanare la situazione finanziaria, tra cui trattamenti di integrazione salariale e programmi di ricollocazione del personale in esubero. Durante la pandemia, la situazione è peggiorata ulteriormente, portando a un accordo con i sindacati per la ricollocazione del personale presso altre aziende. Tuttavia, la carenza di commesse e le difficoltà del mercato post-pandemico hanno impedito il raggiungimento di una sostenibilità economica.

Nel tentativo di risolvere la crisi, il 16 febbraio 2022 è stato stipulato un accordo con i sindacati per la ricollocazione del personale in esubero presso TME Assembly Engineering Srl. Purtroppo, il progetto non ha avuto successo, portando alla riduzione del personale di 190 unità annunciata il 23 settembre 2022. Successivamente, il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) fino al 31 maggio 2023 e al Contratto di Solidarietà (CdS) fino al 31 maggio 2024 non ha portato i risultati sperati, con solo 13 dipendenti che hanno accettato l’esodo incentivato. Il 30 aprile 2024, Jabil Circuit Inc. ha deciso di abbandonare il mercato italiano, pur cercando di salvaguardare la capacità produttiva e l’occupazione del sito di Marcianise. Nonostante le trattative in corso con un investitore interessato allo stabilimento e la domanda presso Invitalia per accedere al Fondo Salvaguardia Imprese, la situazione è rimasta critica. Il 30 maggio 2024, è stato richiesto un ulteriore periodo di CdS fino al 31 dicembre 2024 per concludere l’istruttoria di Invitalia, ma senza il consenso delle organizzazioni sindacali. Durante un incontro il 12 giugno 2024 al MIMIT, è stato presentato il possibile intervento di Invitalia tramite il Fondo di Salvaguardia, in partnership con TME Srl e con il supporto tecnico di Jabil. Tuttavia, i sindacati hanno ribadito la loro contrarietà alla cessione del sito di Marcianise. Successivamente, il 24 giugno 2024, JCI ha avviato la procedura prevista dalla legge 234/2021 art. 1, commi 224-238, conclusasi l’8 luglio 2024. I risultati economico-finanziari degli ultimi quattro anni mostrano perdite operative significative, dovute ai cambiamenti nel mercato di riferimento e alla competizione con paesi a basso costo. Inoltre, i costi di struttura e le politiche di credito della multinazionale hanno aggravato ulteriormente la situazione. La chiusura dello stabilimento di Marcianise evidenzia il fallimento della politica con promesse, soprattutto durante le campagne elettorali, per salvaguardare l’industria e l’occupazione locale.

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