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PRESENZANO – Gare di appalto truccate in Municipio: l’antimafia accusa De Caprio e Di Stefano

Presenzano – Sono precise e gravi le accuse formulate dalla Procura Antimafia a carico di due figure professionali legate da tempo al comune di Presenzano. Si tratta di Carlo De Caprio che ha ricoperto, nelle vicende in questione, il ruolo di RUP (responsabile unico del procedimento) e di Massimo Di Stefano, istruttore tecnico del comune di Presenzano.  Due, secondo l’Antimafia, gli appalti truccati da Carlo De Caprio, Massimo Di Stefano, Cappello Piero, Raffaele Pezzella e Gennaro D’Ascenzio. Avrebbero agito per favorire imprese ritenute dall’Antimafia colluse con il clan camorristici dei Casalesi.
Si tratta dei lavori per la “Realizzazione area attrezzata in Località Pozzo” per un importo di 500.000 euro; e dell’appalto per “Efficientamento energetico della pubblica illuminazione Comunale” per un importo poco inferiore ad 1.500.000 di euro.
Secondo gli investigatori Piero Cappello (consulente esterno del municipio di Presenzano e colluso con Raffaele Pezzella) in concorso con Carlo De Caprio in qualità di RUP di Presenzano e di Presidente della commissione di gara, realizzavano in data 4 settembre 2019 un falso verbale di gara (dando atto di aver scelto  in maniera  casuale i 15 operatori  da  invitare  alla gara  fra  le 172  comunicate  all’ente  dalla  piattaforma  consortile ASMEL.  Essi, al fine di commettere il delitto di turbata libertà degli incanti, attestavano falsamente di avere realizzato un sorteggio di 15 ditte, mentre in realtà tale sorteggio non era, in sostanza, affatto avvenuto.
Sulla stessa “trama” la vicenda relativa alla gara per la realizzazione dell’area attrezzata  in località Pozzo; anche in questo caso Piero Cappello, istigando Carlo De Caprio, in qualità di Rup, e Massinmo Di Stefano in qualità di istruttore tecnico del comune di Presenzano, faceva realizzare un falso sorteggio di 10 ditte da invitare alla gara fra le 1546 comunicate all’ente dalla piattaforma consortile ASME. Cappello, infatti, in concorso con i  funzionari del Comune di Presenzano (DE CAPRIO e DI STEFANO) simulava così lo svolgimento di un regolare sorteggio  fra tali ditte avvalendosi di un programma informatico (denominato “quaderno di epidemiologia del Professor Ezio BOTTARE LLI”) che in realtà manometteva, inserendo in esso i numeri corrispondenti alle ditte a lui fornite dal PEZZELLA, gran parte delle quali amministrate da persone legate da rapporti di conoscenza e di frequentazione con PEZZELLA Raffaele. Alcune di tali ditte, dunque, venivano invitate a partecipare all’incanto che si concludeva con l’aggiudicazione alla S.C. COSTRUZIONI srl, in virtù del massimo ribasso da questa offerto. Accuse aggravate per avere commesso il fatto allo scopo di agevolare il clan dei casalesi, dal momento che l’aggiudicazione della gara alla ditta S.C. COSTRUZIONI riconducibile a PEZZELLA (imprenditori collusi col clan dei casalesi) consentiva ai due imprenditori, proprietari effettivi della compagine, di continuare ad infiltrarsi nel settore, strategico per il clan, dei lavori pubblici e di destinare una parte degli utili al finanziamento del clan stesso.

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