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Ruviano – Carabiniere in choc anafilattico, corsa in ospedale

Ruviano – I fatti prendono avvio ieri nel tardo pomeriggio quando un militare dell’arma è stato attaccato e morso da un calabrone. Il carabiniere è stato colto da una crisi generata dallo choc anafilattico prodotta dal veleno dell’insetto. E’ scattato l’allarme che ha portato sul posto i soccorsi sanitari; il personale del 118 ha deciso di trasferire il paziente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Piedimonte Matese per le necessarie cure.

Cos’è la puntura di calabrone?
La puntura di calabrone è il risultato del morso provocato dal calabrone, un insetto appartenente all’ordine degli imenotteri. I calabroni sono contraddistinti da un corpo di colore bruno sul quale appaiono strisce color giallo o arancione acceso. Il loro corpo misura circa un centimetro e mezzo, ma alcuni esemplari possono essere decisamente più grandi, arrivando a misurare anche 3-4 centimetri. Oltre alle antenne, alle ali e a sei zampe, i calabroni possiedono sulla parte terminale del corpo un pungiglione liscio, utilizzato per attaccare le prede o come arma di difesa. A differenza delle api, i calabroni non rilasciano il pungiglione nella pelle della vittima, potendo quindi mordere più volte di seguito. Le punture di calabrone causano in genere sintomi lievi, ma in alcuni casi possono provocare sintomi più gravi o reazioni allergiche. Il pungiglione è infatti collegato ad un serbatoio di veleno contenente istamina, una sostanza che può provocare un’infiammazione localizzata o, in soggetti sensibili, shock anafilattico. Tendenzialmente, questi insetti attaccano quando si sentono minacciati, e in alcuni casi possono difendersi raggruppandosi in grandi sciami composti da più di 100 esemplari. Le punture multiple di calabrone possono risultare nella maggioranza dei casi pericolose per la vita.

Quali sono i sintomi associati alla puntura di calabrone?
In generale, le conseguenze delle punture di calabrone si manifestano solamente nell’area interessata dalla lesione, causando sintomi che possono durare per un periodo compreso tra le 2-3 ore e un giorno. I sintomi lievi che si manifestano nell’area interessata includono:  Dolore; Rossore; Gonfiore (edema);  Sensazione di calore della pelle; Prurito; Sanguinamento; Orticaria.
Una reazione allergica a seguito di una puntura di calabrone può però portare a sviluppare sintomi gravi. Questo accade perché il veleno del calabrone contiene istamine, che possono scatenare reazioni immunitarie in alcuni soggetti sensibili. L’anafilassi, anche conosciuta come shock anafilattico, è una condizione molto seria e pericolosa per la vita, e può colpire tra l’1,2 e il 3,5% delle persone morse da calabroni.

I sintomi gravi delle punture includono: Pallore diffuso; Prurito persistente nei pressi della puntura e in altre aree del corpo;  Gonfiore della lingua e della gola; Difficoltà respiratorie; Respiro sibilante; Senso di oppressione al petto; Nausea; Vomito; Aumento della sudorazione; Vertigini; Perdita di coscienza. L’elenco dei sintomi sopra riportato non è da ritenersi esaustivo e serve a fornire una panoramica generale dei principali sintomi associati alla puntura di calabrone.

Cosa fare in caso di puntura di calabrone?
La maggior parte dei soggetti colpiti da puntura di calabrone non necessita di un soccorso medico. Prima di procedere con interventi di assistenza o di sottovalutare il problema, è sempre importante valutare attentamente la situazione, rivolgendosi tempestivamente al 112 o ad un medico soprattutto in caso di dubbi su come agire. In seguito ad una puntura, è bene cercare di rimanere calmi e di tranquillizzare chi è stato punto, adottando quanto prima le seguenti procedure:  Pulire la zona colpita con acqua e sapone; Applicare un impacco con ghiaccio sul sito della puntura per attenuare il dolore e ridurre il gonfiore; Tenere sollevati il braccio o la gamba colpiti per ridurre l’afflusso di sangue e ridurre il gonfiore; Applicare medicinali da banco in crema contenenti antistaminici o steroidi, o in alternativa estratti fitoterapici (Aloe, Calendula, Mimosa, Cardiospermum halicacabum, Apis mellifica in diluizione omeopatica);  Coprire la ferita con una garza sterile. Nel caso in cui compaiano sintomi gravi come difficoltà di respirazione, orticaria o vertigini, è necessario rivolgersi ai soccorsi locali chiamando il 112. In attesa dell’arrivo dei soccorsi, è consigliato tranquillizzare il paziente e farlo sedere per evitare cadute accidentali. Se il soggetto colpito da sintomi gravi possiede un kit di emergenza per prevenire lo shock anafilattico, procedere con la somministrazione dell’antidoto.

Cosa NON fare in caso di puntura di calabrone?
Per evitare di incorrere in conseguenze gravi essendo punti più volte, è importante mantenere la calma e non fare movimenti avventati, soprattutto se l’insetto si trova ancora nei paraggi. Il calabrone non rilascia il pungiglione dopo la prima puntura, e nel caso in cui si senta minacciato può colpire nuovamente. Per evitare che i sintomi della puntura peggiorino e diano vita a infiammazioni più estese, è poi necessario seguire alcune semplici regole, che includono: non grattare la puntura, in quanto l’attrito e l’azione delle unghie potrebbero provocare una ferita esposta ad ulteriori infezioni; non mettersi alla guida verso il pronto soccorso in caso di sintomi gravi, in quanto un’eventuale perdita dei sensi potrebbe comportare incidenti automobilistici fatali; non tardare a chiamare i soccorsi in seguito alla comparsa di sintomi gravi.

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